In malattia nell’azienda che lo aveva assunto regolarmente, scoperto dai Carabinieri a lavorare “in nero” in un altro cantiere

Il Nucleo Ispettorato Carabinieri del Lavoro di Treviso, nell’ambito delle attività finalizzate a prevenire e reprimere i fenomeni dello sfruttamento del lavoro e di quello sommerso, e a verificare il rispetto della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, ha effettuato un controllo in un cantiere edile situato a Codognè.

L’attività ispettiva, di natura ordinaria e tecnica, è stata finalizzata alla verifica della regolare occupazione dei lavoratori e al rispetto delle norme in materia di sicurezza, salute e igiene sui luoghi di lavoro.

Nel corso del controllo, che interessava due ditte presenti in cantiere, è stato individuato un lavoratore che, al fine di eludere il controllo del personale ispettivo, ha fornito delle false attestazioni sulla propria identità.

I successivi accertamenti hanno permesso di documentare che lo stesso era impiegato “in nero” in quel cantiere ma assunto regolarmente in un’altra azienda, dove risultava assente dal lavoro dai primi mesi dell’anno per malattia dovuta a un infortunio sul lavoro. La presenza del lavoratore “in nero” ha portato alla sospensione dell’attività lavorativa.

Sono state inoltre individuate alcune inadempienze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, tra le quali il pericolo di caduta dall’alto e l’omessa redazione del Piano Operativo di Sicurezza, che hanno portato anche in questo caso alla sospensione dell’attività lavorativa.

Sono state irrogate complessivamente ammende e sanzioni per oltre 25 mila euro.

(Foto: Carabinieri Treviso).
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