Il telefonista, l’intermediario e l’esattore: ecco come funziona la “truffa del finto incidente”

Le tecniche di questa subdola truffa diventano sempre più sofisticate, con una vera e propria scala gerarchica che punta a rendere i raggiri più efficaci. Modalità affinate nel tempo e una selezione accuratissima delle vittime – spesso persone anziane – fanno pensare agli investigatori che dietro queste frodi ci sia una vera e propria organizzazione criminale.

Diverse figure operano per garantire la riuscita della truffa del finto incidente, a partire dal telefonista, che si spaccia per maresciallo dei Carabinieri con lo scopo di far credere alla vittima che un familiare abbia causato un incidente. Per evitare “danni peggiori”, l’anziano viene informato che a breve un avvocato incaricato passerà a casa per ritirare il denaro necessario a risolvere la situazione. Il compito del telefonista è quello di tenere la vittima al telefono il più a lungo possibile, dando così tempo all’esattore di raggiungere l’abitazione. Se la vittima riattaccasse, infatti, la truffa rischierebbe di fallire: sarebbe troppo alta la possibilità che chiamasse i familiari o le forze dell’ordine per verificare le condizioni della persona coinvolta nell’incidente.

“Le detto un codice, le servirà per riavere i soldi una volta che la situazione si sarà chiarita”, è una delle frasi più utilizzate dal telefonista per guadagnare tempo. Segue poi una lunga sequenza di numeri e lettere dettata con cura, il cui unico scopo è tenere occupata la vittima. Inoltre, per abbatterla psicologicamente, sempre più spesso viene fatta intervenire una finta voce familiare, in lacrime, che conferma l’accaduto.

Mentre un membro dell’organizzazione criminale raggira la vittima al telefono, arrivando persino a farle contare i soldi o pesare l’oro per evitare che l’esattore possa sottrarne una parte – con un altro telefono avvisa un secondo complice della posizione esatta dell’abitazione.

Quest’ultimo ha il compito di indicare all’esattore la destinazione da raggiungere per finalizzare la truffa. Una volta arrivato, l’esattore si identifica rapidamente – mentre la vittima è ancora al telefono – e si fa consegnare denaro e oggetti di valore. Dopo aver ottenuto il bottino, per garantirsi la fuga, intima alla vittima di non chiamare nessuno per le ore successive.

La truffa del finto incidente è una delle più diffuse negli ultimi anni. L’appello dei Carabinieri resta sempre lo stesso: riattaccare immediatamente e chiamare il 112 per chiedere spiegazioni. Inoltre, nessuna Forza dell’ordine si presenterà mai a casa per chiedere denaro.

(Autore: Simone Masetto)
(Foto: archivio Qdpnews.it)
(Articolo e foto di proprietà di Dplay Srl)
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