Una voce fuori dal coro, quella del sinologo trevigiano Adriano Màdaro, che non ha paura quando parla di una vera e propria “guerra fredda” in corso tra la Cina e gli Stati Uniti e di una “comunicazione occidentale unilaterale” che sta danneggiando l’immagine internazionale della Cina.
Dopo le accuse alla Cina di essere la responsabile della diffusione del Covid-19, ora a far paura è l’intromissione degli Usa nelle questioni interne della Cina, in particolare per la vicenda di Hong Kong.
Màdaro non usa giri di parole e, anche se ha voluto precisare che la guerra non è nel Dna della Cina, il grande colosso asiatico è pronto a schierare uno degli eserciti più potenti del mondo con milioni di militari che potranno disporre di tecnologie belliche all’avanguardia.
L’Europa sembra incapace di prendere una posizione netta sull’argomento ma gli equilibri mondiali sono in serio pericolo dopo l’emergenza epidemiologica, le crisi economiche e finanziarie degli ultimi anni e una politica estera che sembra aver dimenticato come i passi falsi della diplomazia internazionale siano capaci di far scoppiare dei focolai di insofferenza in grado di sfociare in un conflitto armato con effetti devastanti.
“Presto o tardi questa guerra si farà – ha dichiarato il sinologo Màdaro – Io spero di no ovviamente ma mi pare che tutto stia andando verso quella deriva. Secondo la mia interpretazione, la colpa è proprio degli Stati Uniti d’America che vogliono intromettersi negli affari interni della Cina, ciò che la Cina non fa con loro. La politica statunitense sta interferendo in modo molto pesante nella vicenda di Hong Kong perché ha addirittura minacciato un Paese sovrano sulla sovranità di un suo territorio. Invece di avere l’orgoglio di trasformare Hong Kong nella pista di lancio anche di una futura democrazia in Cina, c’è chi si sta opponendo alla madrepatria incendiando le bandiere, spaccando e rompendo tutto quello che si può per la strada (auto, vetrine e metropolitane): sono atti di terrorismo e atti vandalici che vanno puniti in qualsiasi Paese civile”.
Hong Kong è stata una colonia britannica dal 1842 al 1997 e ha cessato di essere colonia dell’Union Jack il 30 giugno 1997.
La restituzione alla Cina e la transizione pacifica è avvenuta a seguito della firma di un accordo registrato all’Onu avvenuto a Pechino il 19 dicembre 1984 tra la Repubblica Popolare Cinese (Deng Xiaoping) e il Regno Unito (Margaret Thatcher). L’accordo è stato ratificato con l’approvazione e la sottoscrizione della cosiddetta “Basic Law” che regola lo status di Hong Kong e funge da legge di riferimento nei rapporti bilaterali Cina-Regno Unito-Hong Kong.
Oltre alla garanzia del mantenimento dello statu quo per 50 anni (fino al 2047), l’articolo 23 della “Basic Law” proibisce qualsiasi atto di tradimento e sovversione della madrepatria, con pretese separatiste e qualsiasi azione di sobillazione interna ed esterna o intromissione straniera negli affari interni di Hong Kong, che appartiene a tutti gli effetti alla giurisdizione della Cina Popolare la quale ne detiene la sovranità.
Per colpire la criminalità presente ad Hong Kong, lo scorso anno il governo centrale di Pechino ha proposto un emendamento all’articolo 23 istituendo una legge che consentisse alle autorità giudiziarie cinesi l’estradizione dei criminali: da questo è nata una forte resistenza da parte soprattutto dei giovani hongkonghesi organizzati nel cosiddetto “Movimento degli ombrelli”.
“La Cina ha la pace nel suo Dna – prosegue il sinologo Màdaro – ma ora può disporre di una quantità enorme di uomini e donne molto ben allenati. Ci sono circa quattro milioni di effettivi, parlo di soldati nelle caserme, ma in realtà in ogni territorio della Repubblica Popolare Cinese sono organizzate le milizie popolari, anche nelle fabbriche. Con questo si pensa siano almeno 50-60 milioni: cioè la popolazione dell’Italia tutta armata. A livello tecnologico la Cina è molto avanti perché ovviamente ha capito che presto o tardi un confronto armato con qualcuno lo avrebbe fatto, volendo diventare una grande potenza deve anche essere una grande potenza militare che si difende”.
“La Cina dispone di un armamento che è paritetico a quello americano – aggiunge -. L’America è più forte nella marina perché ha più navi ma i cinesi fanno osservare che oggi valgono le navi spaziali perché quelle di acqua sono troppo lente. Se volessero colpire, loro in 27 minuti arriverebbero da Pechino a Washington ma lungi dalla Cina di pensare a questo. Un popolo con centinaia e centinaia di milioni di donne e di bambini che aspirano alla pace da sempre”.
In merito al Coronavirus, Màdaro ha affermato: “Il tronco del Coronavirus è in California ed è attivo pare da più di due anni e comunque certamente dall’agosto dell’anno scorso. Lo ha dichiarato il direttore della sanità americana, Robert Redfield, che è stato chiamato a deporre su questa cosa, appena nel mese di marzo scorso, dai deputati della House of Representatives di Washington e lui ingenuamente ha ammesso. Ha detto che erano già morte 20 mila persone in America: già dal mese di agosto circolava una anomala influenza in America, soprattutto nell’Ovest, e poi hanno potuto accertare che la gran parte di quei 20 mila morti erano morti da Coronavirus”.
“Da questo tronco del Coronavirus che è in America – precisa – abbiamo un ramo del Coronavirus che è esploso a Wuhan. Perché lì? A Wuhan c’è un laboratorio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), costruito dai cinesi insieme ai francesi. Poi sono intervenuti successivamente gli americani che lo hanno finanziato per dieci milioni di dollari. Nel momento in cui è accaduto questo fatto, gli americani erano all’interno di questo laboratorio, insieme ai francesi e ai cinesi. Quindi non può essere accaduto lì perché sarebbero stati i primi ad essere infettati e poi è possibile che gli americani abbiano fatto un’azione contro l’America?”.
“Trump è pazzo e un folle – prosegue il sinologo Adriano Màdaro – e lo hanno detto i suoi, tutti quelli che lui ha liquidato e anche i medici della Casa Bianca. Tra l’altro è in un Paese dove si parla di democrazia ma la democrazia completata non è, forse è in via di preparazione. Quindi vedremo tra la Cina e l’America chi raggiungerà prima la democrazia vera. Non è possibile che un potere così immenso sia nelle mani di un uomo solo perché in Cina non è Xi Jinping ad avere questo potere che ha attraverso tremila deputati dell’Assemblea Popolare”.
“La Cia – conclude -, il controspionaggio americano, ha scelto Hong Kong come sede per il Pan-Pacifico, per tutta l’area del Pacifico dal Giappone all’Australia. La sede della Cia nell’Asia Orientale è ad Hong Kong ma questo è un affronto enorme alla Cina. Tu metti il tuo controspionaggio, che adoperi soprattutto contro questo Paese, in un suo territorio approfittando che è un territorio ancora in via di assorbimento da parte della Cina. La Cina non ha mai avuto colonie ma ha sempre avuto Paesi tributari che hanno riconosciuto la sua superiorità. Ha conquistato i popoli con la sua civiltà, con la cultura e con la storia, altrimenti come si può spiegare che nel XVIII secolo Voltaire abbia tessuto l’elogio della Cina perché aveva il sistema mandarinale (il potere politico non si trasmetteva secondo le regole dell’ereditarietà ma c’erano gli esami imperiali: i più colti governavano)?
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto e Video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it