Se un uomo si ritrova in soli otto minuti dalla sedia del proprio ufficio a solcare i cieli dell’Europa volando su aerei di ultima generazione a velocità inimmaginabili lo si deve principalmente all’addestramento.
Il casco posizionato all’interno dell’abitacolo in un certo modo o la tuta preparata in maniera diversa sopra alla scaletta: ogni pilota ha le proprie procedure per diminuire i tempi impiegati per essere operativo ma una volta in volo dovrà essere in grado di interagire con altri aerei, personale a terra, radar e strumentazione di ultimissima generazione.
Il tutto sotto la “regia” della NATO: proprio la capacità di difesa degli spazi aerei in modalità “internazionale” viene testata e migliorata grazie a esercitazioni interforze come quella che dal 4 dicembre di sta tenendo alla base dell’aereonautica militare d’Istrana.
La “Poggio Dart 2023” (questo il nome dell’esercitazione) è organizzata e condotta sotto la regia del Deployable Air Command and Control Centre (DACCC) di Poggio Renatico, Ferrara, con l’obiettivo di consolidare la prontezza e la capacità della NATO nel fronteggiare e rispondere con immediatezza a possibili minacce provenienti dal fianco sud dell’alleanza.
L’esercitazione è stata divisa in due parti: la prima settimana, grazie ai simulatori, sono stati testati e addestrati il livello operativo di pianificazione aerea, mentre nella seconda settimana i piloti e tutto il personale impiegato sono “scesi in campo” con l’utilizzo degli assetti aerei nello spazio aereo del nord-est dell’Italia.
La caratteristica principale della DACCC è quello che in gergo viene chiamato “rischieramento” ovvero la facilità nel muovere uomini, velivoli e strumentazione in ogni parte del territorio della NATO, operazione che comporta la simulazione di ogni tipo di scenario e in cui gli attori non appartengono solamente all’Aereonautica Militare Italiana ma a tutti i stati membri dell’alleanza.
Per questo motivo a questa “Poggio Dart” hanno partecipato anche uomini e velivoli da Turchia e dalla base americana di Aviano. Presenti ad Istrana gli F-16 degli United States Air Force e gli F-4 dell’Aeronautica Militare turca.
Significativa la presenza di personale e assetti delle forze Armate italiane: grazie alla presenza degli F-2000 del 51° Stormo di Istrana, degli F-35A e Tornado del 6° Stormo di Ghedi, degli F-35A e B del 32° Stormo di Amendola, oltre che a un assetto Unmanned Aerial Vehicle (UAV) del 32° Stormo, un velivolo KC-767 del 14° Stormo di Pratica di Mare e con il sistema missilistico di Difesa Aera “SIRIUS” rischierato presso il 2° Stormo di Rivolto.
Ma esercitazioni come quella che si sta svolgendo in queste settimane sono importanti anche per testare la capacità di ricezione di contingenti stranieri oltre che “offrire la possibilità a tutti noi ai nostri ragazzi di poter incrementare quella che è la preparazione che nel nostro lavoro è fondamentale – commenta Emanuele Chiadroni, comandante della base militare del 51esimo stormo di Istrana – la NATO per definizione oltre a garantire quello che è lo spazio aereo e la difesa dei paesi alleati, svolge anche queste attività esercitative per migliorare nel tempo quelli che sono i concetti di integrazione e di tattiche condivise che ci permettono quotidianamente di operareall’interno di spazi aerei in modalità internazionale“.
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