Ecco il perché dei chicchi di grandine eccezionali. Mazzocco: “Dipende dalla potenza delle correnti in quota”

Durante i forti temporali di ieri, sabato 29 agosto, a destare stupore e paura è stata proprio la grandine, i chicchi di ghiaccio caduti qua e là un po’ ovunque nel nostro territorio hanno raggiunto in alcune zone dimensioni considerevoli anche superiori ai 5 centimetri di diametro.

Un fenomeno quello grandigeno che normalmente manifesta i suoi danni soprattutto in agricoltura colpendo piantagioni o frutteti, ma che può seriamente danneggiare cose e persone se la circonferenza dei suoi chicchi aumenta.

La dimensione dei chicchi di grandine dipende dai moti convergenti e divergenti delle correnti in quota, specie in caso di locali convergenze: (ovvero contrapposte correnti/venti di diversa natura in uno o più settori della Regione, sia al suolo, sia in quota: (Shear) le quali trascinano l’umidità in modo repentino verso l’alto), generando appunto fenomeni violenti – spiega Riccardo Mazzocco di Meteo in Veneto – in quelle specifiche zone, trovando poi aria fredda alle quote superiori, queste correnti (calde) potrebbero mantenere i chicchi sospesi verso l’alto proprio dalla suddetta ventilazione, ma poi questi x forza di gravità ad un certo punto cadono al suolo in svariate dimensioni”.

La dimensione varia in base al tempo in cui circola attraverso le correnti ascensionali più o meno persistenti in quota, più le correnti sono forti più il chicco stazionerà e accrescerà la sua dimensione arrivando anche a diametri davvero importanti.

A volte ci sono dei chicchi di grandine con formazione particolare questo avviene a causa delle turbolenze presenti ad alta quota e dalla temperatura e ventilazione diverse che incontra, questo fa assumere ai chicchi forme diverse dalla sferica.

Ovviamente quelli di dimensioni più o meno considerevoli dipendono dall’attuale temperatura al suolo fino alle quote medie, incluso l’indice di umidità relativa: (dew-point), e soprattutto dall’aria fredda presente ad alta quota: (entità della stessa e come questa giunge…se in modo improvviso e prepotente piuttosto che graduale)” conclude Mazzocco.

Il continuo riscaldamento climatico favorisce sempre più la formazione, ad ogni possibile temporale, di fenomeni violenti, dovremo abituarci a questi eventi atmosferici singolari con la consapevolezza che con il tempo saranno sempre più frequenti per intensità e manifestazione.

(Fonte: Francesco Pastro © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook).
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