Grave lutto per la Diocesi di Treviso e in particolare per la Caritas tarvisina: è mancato improvvisamente la scorsa notte il direttore della Caritas, don Davide Schiavon.
Classe 1969, don Davide era originario di San Donà di Piave. Ordinato sacerdote il 27 maggio 1995, è stato cappellano a Martellago, Nervesa della Battaglia e Bavaria, e poi parroco di Levada e Torreselle di Piombino Dese. Era alla guida della Caritas dal 2008: quindici anni in cui si è dedicato senza risparmio alla causa degli ultimi e dei più fragili, anche scegliendo di abitare nella Casa della Carità, che è diventata punto di riferimento e luogo di accoglienza e di ascolto per tante persone. Proprio la Casa della carità, che era stata inaugurata da poco, sotto la sua direzione ha trovato forma compiuta. In questi ultimi anni don Davide era anche collaboratore pastorale nelle parrocchie di Santa Maria del Rovere e San Pio X di Treviso, dove proprio questa mattina era atteso per la messa.
Numerosi i progetti che aveva ideato e messo in atto, in stretta collaborazione con i vescovi che si sono succeduti e che gli hanno dato fiducia, e in collaborazione con la squadra di operatori e volontari che negli anni sono cresciuti nella Caritas diocesana, che è l’espressione più diretta della cura della Chiesa di Treviso per le persone povere e in difficoltà: quelle in difficoltà economica, quelle senza fissa dimora, gli immigrati e richiedenti asilo (ricordiamo il progetto di accoglienza diffusa “Rifugiato a casa mia”) hanno trovato in Caritas e in don Davide prima di tutto ascolto, accompagnamento, condivisione, e poi progetti di aiuto concreto. Alcuni di loro sono diventati, poi, volontari e operatori.
Una Caritas non solo erogatrice di aiuti e servizi, sia a livello centrale che nelle diverse espressioni parrocchiali, ma stimolo continuo alla diocesi tutta e alla comunità civile nell’educazione alla carità e nella promozione di progetti di giustizia e di inclusione per i più poveri, attenta alla dignità di ciascuno, capace di fare rete con la società civile e le Istituzioni.
Nei primi anni della sua direzione alla Caritas tarvisina, esplose la crisi economica che colpì molti imprenditori: con il suo coordinamento nacque uno dei primi sportelli in Italia di ascolto e di microcredito a sostegno di questi imprenditori.
Uomo e sacerdote di relazioni forti e profonde, persona schietta e accogliente, con grandi capacità organizzative, don Davide ha saputo fare squadra e costruire alleanze con tutti, sempre a favore dei più poveri.
A lui, durante la pandemia, il vescovo affidò la creazione e la gestione del progetto “Sta a noi: per un patto di comunità”, con uno sportello in ogni zona della diocesi, per aiutare economicamente le persone che avevano perso il lavoro a causa del blocco delle attività: un progetto alimentato da fondi diocesani e in collaborazione con istituti di credito ed enti locali.
Grande anche l’attenzione internazionale, con l’avvio di progetti di cooperazione e sviluppo con alcuni Paesi, tra cui il Mali, la Tanzania, il Togo, il Congo, l’Ecuador, il Perù, la Giordania, la Serbia e la presenza di aiuto della Caritas in tutte le emergenze (dall’alluvione in Emilia Romagna al sostegno alle popolazioni dell’Ucraina e della Terra santa, o di Turchia e Siria colpite dal terremoto).
Molti i giovani che negli anni sono cresciuti accanto a don Davide e agli operatori Caritas grazie all’anno di volontariato sociale. Tre di loro hanno “firmato” il loro impegno proprio pochi giorni fa, durante una celebrazione con don Davide e il vescovo Michele Tomasi. E sempre di giovani parla la sua ultima intervista pubblica, rilasciata a Tv2000, nell’àmbito del progetto di comunicazione “Firmato da te”, che racconta le opere realizzate grazie ai fondi dell’8xmille. E l’opera realizzata quest’anno, il “fiore all’occhiello” di Caritas, è “Casa Jawo”, accanto alla Casa della carità, un luogo nel quale i giovani volontari possono condividere momenti della giornata e riflessioni con gli ospiti della struttura. Il video è disponibile nel sito web della Caritas tarvisina e in quello della Diocesi di Treviso.
La prossima settimana, con l’assemblea delle Caritas parrocchiali, si sarebbero chiuse le celebrazioni per i 50 anni della Caritas diocesana, che hanno visto don Davide e i suoi collaboratori particolarmente impegnati nei mesi scorsi.
Così il vescovo diocesano monsignor Michele Tomasi: “Questo è il momento del silenzio, in cui renderci davvero conto che don Davide non c’è più. Don Davide, un prete buono, intelligente, preparato, generoso, dedito completamente al Signore Gesù nel suo servizio alla Caritas: ci manca e ci mancherà. Ora ci stringiamo nella preghiera attorno alla mamma e al fratello, a tutti i suoi amici e a tutti coloro che sono ancora increduli di fronte alla notizia della sua morte. Chiediamo al Signore il balsamo della consolazione e la luce della speranza, e continuiamo a gettare ponti di fraternità e a tessere relazioni di pace, come ha sempre fatto e ci ha insegnato a fare don Davide”.
Don Davide lascia la mamma, il fratello, la cognata e i nipoti, il vescovo e i confratelli, e la sua grande famiglia di Caritas.
Il funerale sarà celebrato lunedì 6 novembre alle ore 11 in cattedrale a Treviso, e verrà presieduto dal vescovo Tomasi. Sul canale YouTube della Diocesi di Treviso ci sarà la diretta streaming della celebrazione.
I messaggi di cordoglio
“Un lutto improvviso, che lascia ammutoliti di fronte alla scomparsa così repentina di una persona poco più che cinquantenne. Don Davide Schiavon esprimeva tanta vitalità nel suo impegno quotidiano a favore dei più deboli come direttore della Caritas di Treviso. Un prete giovane ed entusiasta, che ha fatto proprie le sfide del nostro tempo dedicandosi alle vecchie e alle nuove povertà con un lavoro incessante. Penso che così lo ricorderanno tutti coloro che lo hanno incontrato o hanno avuto da lui una mano tesa. In questo momento esprimo la mia vicinanza ai familiari, al vescovo e alla diocesi di Treviso. A don Davide dedico un pensiero”. Con queste parole il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, si unisce al cordoglio per la morte di don Davide Schiavon.
Anche il sindaco di Treviso Mario Conte esprime cordoglio per la scomparsa di don Davide Schiavon, figura di riferimento nel mondo del volontariato e anima della Caritas Tarvisina: “La notizia della sua scomparsa mi addolora profondamente. Con don Davide abbiamo affrontato varie emergenze nel territorio e in lui ho sempre trovato grandissima disponibilità. Mancherà tantissimo alla nostra comunità: persone come lui sono da esempio per tutti coloro che si impegnano per il bene del prossimo e nell’àmbito sociale, con uno spirito sempre propositivo e guidato dalla propensione all’accoglienza, alla carità e alla sensibilità verso i più fragili. Ci lascia un grande uomo che ha dedicato la sua vita agli ultimi”.
“Nella semplicità del quotidiano ritroviamo tre dimensioni generative di cambiamento: il ritmo di una preghiera costante di intercessione per la pace e per i fratelli che soffrono; la disponibilità ad abbandonare le logiche di forza e #potere che inquinano le nostre scelte e azioni quotidiane; il sogno di un mondo migliore per tutti, all’insegna della comunione fraterna, della giustizia e della pace”. Sono parole scritte pochi giorni fa da don Davide, che ci ha lasciato improvvisamente oggi, consegnandoci in eredità il sogno di un mondo migliore. Oggi, nel giorno dedicato a quanti, come lui, vivono la misericordia, hanno fame e sete di giustizia, operano per la pace. Come lui miti, poveri in spirito, puri di cuore. Come Caritas di Vittorio Veneto siamo uniti nel dolore e nella preghiera. Di don Davide abbiamo potuto apprezzare l’intelligenza pastorale con cui ha vissuto il servizio in Caritas e il suo spirito di dedizione senza riserve. Siamo perciò vicini ai familiari, ai collaboratori di Caritas Tarvisina e all’intera diocesi di Treviso” fa sapere l’organismo pastorale della Diocesi di San Tiziano, guidato da don Andrea Forest.
“Con don Davide Schiavon Alternativa Ambiente perde soprattutto un amico, sempre vicino e disponibile nel segno dell’ormai trentennale rapporto che unisce la nostra cooperativa e la Caritas Tarvisina, sempre generoso e intraprendente creatore e promotore di progetti che molte volte ci hanno visto lavorare insieme. Ma, soprattutto, credo che la comunità trevigiana e non solo perda un punto di riferimento del “saper fare”, del saper dialogare e far dialogare, del saper interpretare i tanti cambiamenti del mondo contemporaneo per rispondere sempre ed efficacemente alle tante richieste che una persona aperta e sensibile come lui ha incrociato, sostenuto, incoraggiato con un’empatia ed una forza rara che ci mancheranno immensamente”. Con queste parole il presidente di Alternativa Ambiente cooperativa sociale, Marco Toffoli, esprime il suo cordoglio per la scomparsa di don Davide Schiavon. E prosegue: “Di lui ho il più recente ricordo nella realizzazione di nuove progettualità nella Casa Circondariale di Santa Bona, dove l’ho recentemente incontrato: proprio con i percorsi dedicati ai detenuti durante e dopo la loro detenzione è nata Alternativa Ambiente più di trent’anni fa, quando assieme alla Caritas i primi progetti sono stati definiti ed attuati. La grande personalità e il carisma dell’uomo Davide erano poi conosciuti da tutti. E da oggi siamo tutti realmente più soli, in primis i più deboli”.
Anche il Comune di Nervesa della Battaglia si è unito “al cordoglio per la perdita di Don Davide Schiavon. Lo ricordiamo come una persona mite, riservata ma sempre attenta al prossimo. La sua scomparsa lascia un profondo vuoto nella comunità di Nervesa e in tutti quelli che lo hanno conosciuto”.
(Ha collaborato Beatrice Zabotti. Foto: Diocesi di Treviso).
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