Prosegue ininterrottamente da quasi un anno il lavoro di medici, infermieri e di tutto il personale sanitario contro il Covid-19, diviso tra gli ospedali e i Covid point che l’Ulss2 ha predisposto in diverse zone della provincia.
Vista la pressione sempre costante negli ospedali, non ha fatto eccezione neppure il periodo delle vacanze natalizie.
Tutto il personale delle strutture ospedaliere ha continuato a lavorare in prima linea anche in questo periodo rinunciando alle ferie, mentre i punti tampone sono rimasti aperti anche nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno per far fronte al numero di richieste sempre maggiore dovuto probabilmente al riunirsi di familiari e amici durante il periodo natalizio.
Come confermato da alcune persone in attesa alla Zoppas Arena di Conegliano, sono molti i cittadini che si sono dovuti sottoporre al test a causa del contatto con un familiare risultato poi positivo: “Abbiamo rispettato tutte le restrizioni imposte dai dpcm – ha spiegato un’automobilista nella giornata di ieri – ma, nonostante questo, un familiare a cui abbiamo fatto visita nei giorni scorsi è risultato positivo al Covid e siamo dovuti venire qui per fare il tampone: a quanto pare la stessa sorte è capitata anche a molti altri cittadini”.
Il lavoro del personale addetto a effettuare i test non è stato reso facile neppure dalle condizioni meteo avverse dei giorni scorsi ma, nonostante questo, il Veneto si conferma la prima Regione in Italia per numero di tamponi effettuati.
Quella di tracciare i positivi e isolarli, assieme al distanziamento e all’utilizzo delle mascherine rimane l’unica arma contro il virus fino all’imunità data dalla vaccinazione che, dopo domenica 27 dicembre, giornata in cui sono state somministrate le prime dosi al Ca’ Foncello di Treviso, in questi giorni è iniziata anche negli ospedali di Vittorio Veneto e Montebelluna, poi proseguirà a Oderzo, Conegliano e Castelfranco.
Sempre nella giornata di ieri, durante una diretta Facebook, il direttore generale dell’Ulss2 Marca Trevigiana Francesco Benazzi ha spiegato come, visto l’aumento del numero dei positivi, qualcosa non abbia funzionato in quello che avrebbe dovuto essere il rispetto delle regole, sottolineando come sia necessario un comportamento più virtuoso da parte di tutti anche nei confronti di chi da mesi è impegnato negli ospedali e nel cercare di tracciare i positivi (vedi l’articolo).
Nonostante lo sforzo di tutto il personale sanitario sono giunte numerose segnalazioni di persone che non rispettano la quarantena o che forniscono recapiti telefonici sbagliati rendendosi irreperibili.
Proprio per questo motivo e per non rendere inutile lo sforzo di molti cittadini rispettosi e di tutte quelle persone che dal febbraio scorso lavorano giorno e notte, lo stesso Benazzi ha chiesto al Prefetto che vengano aumentati i controlli sul territorio.
(Fonte: Simone Masetto © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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