Non usa giri di parole Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana per fotografare la situazione dei contagi da Covid-19. “Abbiamo 790 positivi e 7,9 ricoveri ogni 100 mila abitanti. Otto comuni hanno un’incidenza superiore a mille e quelli che ci preoccupano sono i contagiati della fascia 30-39 anni, 959 ogni 100 mila. Se vanno in contatto con parenti anziani creano problemi a tutto il sistema sanitario. L’età media dei ricoverati è infatti di 82 anni. Basterebbe che usassero le mascherine quando li incontrano”.
Negli ultimi tre mesi si è assistito alla discesa costante tra aprile e maggio, con una rapida risalita nel mese di giugno, che ha riportato gli attualmente positivi allo stesso livello di inizio aprile
Tra il personale sanitario ci sono 132 contagiati, e questo sta richiedendo uno sforzo aggiuntivo a chi resta in servizio per garantire l’attività ordinaria. “Attendiamo i dati dei prossimi due giorni per capire come muoverci: l’ipotesi è di riservare una stanza Covid per ogni reparto. L’80% per cento dei positivi ricoverati hanno scoperto per caso di esser contagiati, cioè venendo a fare un altro tipo di intervento. Solo il 20% hanno il Covid come prima diagnosi”.
Nelle ultime settimane sono stati gli ospedali di Treviso e Vittorio Veneto a registrare gli incrementi maggiori
Non ha avuto successo la campagna di convocazione per la cosiddetta quarta dose, fortemente raccomandata per gli over 80 e i soggetti fragili. Nonostante decine di migliaia di mail, lettere e telefonate, poco più del 10% degli anziani trevigiani si è sottoposto al richiamo. “Sarebbero ancora più protetti – aggiunge Benazzi – e speriamo che sia confermato il calo dei casi gravi, che arrivano al pronto soccorso. Ne avevamo 4-5 al giorno a inizio settimana, ora sono 2-3”.
Le terapie intensive non destano alcuna preoccupazione, ma aumenta il tasso di occupazione dei posti letto nei reparti ordinari.
Da inizio pandemia nel trevigiano ci sono stati 340 mila contagi e 2376 morti. La media quotidiana dei positivi è di oltre 1500 casi, tanti quanti se ne registravano ai primi di febbraio.
(Foto: ULSS 2 Marca Trevigiana).
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