È ormai risaputo che il fumo di tabacco attivo e passivo nuoce gravemente alla salute, favorendo le infezioni respiratorie.
Non stupisce il fatto che recentissimi studi relativi al Covid-19 abbiano evidenziato un rischio di malattia più severa tra i fumatori.
Come ha spiegato Roberta Pacifici, direttore del Centro nazionale dipendenze e Doping dell’Istituto superiore di sanità (Iss), dopo ricerche epidemiologiche condotte in Cina, risulta che un terzo in più dei fumatori positivi al Coronavirus presentava all’atto del ricovero una situazione clinica più grave dei non fumatori e che per loro il rischio di aver bisogno di terapia intensiva e ventilazione meccanica è più che doppio.
Quindi, attenzione al fumo di sigaretta. Fumare nuoce gravemente alla salute, ma ancor di più in tempi di Covid-19.
In Italia i fumatori sono 11,6 milioni, il 22% della popolazione di età superiore ai 15 anni. Gli uomini che fumano sono oltre 7 milioni e le donne 4,5 milioni. Tra gli studenti di età compresa tra 14 e 17 anni fumano abitualmente 11,1% e occasionalmente il 13,4%.
Inoltre, si registrano tra i 70 e gli 80.000 decessi l’anno per patologie cronico-degenerative correlate alle sigarette.
In provincia di Treviso muoiono prematuramente a causa del fumo circa 350 persone ogni anno (dati 2019).
Stando alle statistiche dei sistemi di sorveglianza Passi e Passi d’Argento, attualmente nella Marca e nall’Alta Marca trevigiana fuma il 22% della popolazione adulta (circa 140mila persone).
Smettere di fumare è perciò imperativo; soprattutto in questi tempi di emergenza sanitaria sia regionale che nazionale.
(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
(Foto: web).
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