Ca’ Foncello eccellenza contro il tumore del rene. Arriva il “Bollino Arancione”

L’équipe di urologia dell’ospedale Ca’ Foncello

L’Urologia dell’ospedale Ca’ Foncello si conferma ancora ai vertici del panorama chirurgico oncologico italiano. È stata infatti riconosciuta come Centro di eccellenza per il trattamento del tumore del rene dalla Società Italiana di Urologia nell’ambito del progetto “Bollino Arancione”, nato con lo scopo di individuare i migliori centri urologici italiani in grado di offrire una terapia d’avanguardia per la neoplasia renale, ma anche servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura della malattia.

Il riconoscimento è stato attribuito in base a una serie di criteri in termini di percorsi diagnostico-terapeutici e di servizi al paziente con tumore del rene, valutati da un board che ha coinvolto, oltre agli urologi, anche radiologi, anatomo-patologi e oncologi, nello spirito di un approccio multidisciplinare, sulla base delle migliori evidenze scientifiche e delle più recenti Linee Guida Internazionali.

“Dai dati forniti dal Piano Nazionale Esiti, programma del Servizio Sanitario italiano che fornisce valutazioni comparative a livello nazionale sull’efficacia, la sicurezza, l’efficienza e la qualità delle cure prodotte nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale – spiega il dottor Mangano – è risultato che in Italia solo il 7% delle strutture ospedaliere può vantare un’esperienza consolidata nella cura dei tumori del rene con una casistica, per l’anno 2023, superiore ai 100 casi trattati. Nel panorama nazionale la nostra Unità operativa è risultata non solo un’eccellenza regionale ma anche tra le prime in Italia. Ogni anno nell’Ulss 2 sono circa 150 i pazienti ai quali viene diagnosticata una neoplasia renale. Il trattamento chirurgico viene eseguito con l’utilizzo del robot da Vinci, raffinata tecnica mini-invasiva, permettendo nella maggior parte dei casi di enucleare la massa tumorale preservando il rene.

Benazzi e Mangano

Nei casi di voluminose masse con estensione extrarenale viene invece pianificato nel dettaglio un approccio chirurgico multidisciplinare, con la collaborazione delle équipe di Chirurgia e di Cardiochirurgia. Grazie alla collaborazione con il team di Radiologia siamo inoltre in grado di proporre a pazienti che per età e comorbilità non sono candidabili a chirurgia una procedura mini-invasiva di crioablazione delle masse renali, semplicemente attraverso l’inserimento di un ago all’interno del tumore, che viene così distrutto mediante congelamento. Il Bollino Arancione – conclude il primario – testimonia l’esperienza, l’operosità e la capacità di fornire ai pazienti i migliori strumenti per la diagnosi e il trattamento anche del tumore del rene, al fine di garantire la minor invasività possibile”.

“Non posso che essere orgoglioso, alla vigilia del 13 marzo, Giornata mondiale del Rene, di questo ulteriore riconoscimento assegnato dalla Società Italiana di Urologia al dottor Mangano e alla sua équipe – il commento del direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi -. Mi complimento con tutti loro per la dedizione, l’impegno, la professionalità e le capacità che dimostrano ogni giorno sul campo, portando il nostro ospedale Hub di Treviso a essere riconosciuto come uno tra i più efficienti nosocomi a livello regionale nonché nazionale in ambito urologico”.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Ulss 2 Marca trevigiana)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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