Arte pittorica pubblica e privata nel Settecento trevigiano

Quella della pittura è una materia molto vasta, perché si intreccia alle effigi create per la venerazione religiosa a quelle “private” all’interno di Ville e palazzi. Lo storico e religioso Domenico Maria Federici (1739-1808), dopo aver posto nelle sue Memorie trevigiane sulle opere di disegno dal mille e cento al mille ottocento per servire alla storia delle belle arti d’Italia (1803) il pievigino Antonio Bellucci (1654-1726) in cima agli artisti trevigiani del suo tempo, considera come fonte di primaria importanza Natale Melchiori (1671-1735), pittore nato a Castelfranco e autore delle Vite di pittori veneti e dello Stato. Oggigiorno poco studiate sono le sue miniature ad acquerello, e solo da poco ci si è interessati a restaurare il suo affresco votivo della Madonna del 1726 ubicato nella sua città natale.

Dopo il castellano Ridolfo Manzoni (1675-1743), tanto osannato dal Federici per il dipingere dal vero, un grande nome è quello di Gaetano Zompini (1700-1778), nato a Nervesa e morto a Venezia, e che fu maestro di Medoro Coghetto. Sebbene odiernamente sia più diffusa la sua fama di incisore, nel suo tempo era rinomato per l’attività pittorica. Oltre ad aver lavorato nella chiesa veneziana di San Giacomo dell’Orio e nella Scuola dei Carmini, lavorò anche per delle raffigurazioni sacre per il Duomo di Treviso, di cui però permane una sola, la Pala con il Beato Arrigo (mentre è andata persa quella illustrante Papa Benedetto XI). A Sant’Andrea (nella foto) c’è invece la Pala di San Vettore, trasferita lì dalla demolita chiesa di San Giovanni. Dispersa è anche una riproduzione di San Giovanni Nepomuceno, che doveva essere nella non più esistente chiesa di San Pancrazio. Zompini fu attivo anche nella chiesa di Roncade a due riprese, nel 1751 e 1764.

Nacque a Cison di Valmarino Egidio Dall’Oglio (1705-1784), che dipinse ad affresco e ad olio in diversi edifici del suo luogo natio, compresa la chiesa di Santa Maria Assunta (costruita nel 1740 circa e consacrata nel 1746). Le altre località in cui è documentata la sua attività sono Revine Lago, Giavera del Montello, Sarmede, Cornuda, Vallà, Moriago della Battaglia e Refrontolo, fino ad arrivare al Duomo di Belluno.

Sempre nelle Memorie, Federici passa in rassegna gli artisti pittorici operanti nel Trevigiano pur non essendovi nati. Il più famoso in questo senso fu Giacomo Guarana (1720-1808). Se la pittura ad affresco del soffitto nell’adesso sconsacrata chiesa di San Teonisto è andata persa a causa del bombardamento nel 1944, si può ancora ammirare quella della chiesa parrocchiale di Crespano. Gli affreschi parrebbero databili al 1760, e la loro bellezza fu tale che furono decantati dal Canova; infine, a conferma della fama di Guarana, sue decorazioni si trovano a Villa Pisani (forse la più celebre dimora gentilizia veneziana), Ca’ Rezzonico e Palazzo Balbi.

(Testo e foto: Davide De Cia).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati