Almeno fino alla metà degli anni 90 viaggiare in aereo era un lusso riservato a pochi. Per questo si può affermare che l’avvento delle compagnie low cost abbia democratizzato il trasporto aereo nel continente, accorciando le distanze e dando a chiunque indipendentemente dalla disponibilità economica la possibilità di visitare altri paesi di conoscere nuove culture ed imparare nuove lingue.
Ryanair sotto questo aspetto è stata la protagonista di questo cambiamento che in Italia è iniziato esattamente 25 anni fa proprio a Treviso dove atterrò il primo volo della compagnia aerea irlandese. Il legame fra Treviso e Ryanair da allora è particolarmente stretto e lo dimostra l’investimento crescente della compagnia nell’ampliare l’offerta di voli da e per il Canova.
Come spiega bene il country manager dell’azienda Mauro Bolla, Ryanair si sta avviando verso una stagione di grande crescita in termini di flotta e di numero di passeggeri, con l’obiettivo di coniugare questa crescita con la necessità di ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica.
Mauro Bolla, quante persone viaggiano oggi in Europa con Ryanair e quante ne viaggeranno in futuro?
“Al momento siamo arrivati al record di 168 milioni di passeggeri trasportati in Europa nell’anno fiscale 2023, con l’ambizione di arrivare a 225 milioni di passeggeri ogni anno entro il 2026. Questo obiettivo si inserisce in un piano ambizioso di rinnovamento flotta da parte di Ryanair: abbiamo ordinato (in pieno Covid) 210 Boeing 737-8200 Gamechanger che andranno a sommarsi alla nostra flotta esistente. Si tratta di macchine che ci permetteranno di aumentare del 4% i posti a bordo, ma anche di ridurre del 20% il consumo di carburante, quindi le emissioni di CO2. Questi velivoli sono inoltre del 40% meno rumorosi rispetto agli attuali aeromobili: il nostro è un piano di crescita sia da un punto di vista di passeggeri che sotto il profilo di tutela ambientale”.
Entriamo più nel dettaglio, come si farà a coniugare questo aumento di passeggeri con la necessità di ridurre la CO2? Questi nuovi velivoli con che tipo di combustibile viaggeranno?
“Da una parte c’è il rinnovamento del mezzo tecnologico, quindi degli aeromobili, e dall’altra si sta facendo un grosso sforzo per produrre carburante sostenibile (SAF – Sustainable Aviation Fue ndr). Al momento tutti i produttori in Europa sono molto impegnati, e anche Ryanair lo è, per sviluppare ulteriore carburante, in linea con il nostro ‘path to net zero’, ovvero l’obiettivo di abbattere completamente le emissioni di anidride carbonica attraverso tre pilastri. Da una parte il rinnovamento tecnologico, l’uso di carburanti sostenibili e il volare nella maniera più diretta con una rotta il più possibile dritta e un continuo descending, quindi un approccio con una continua discesa verso aeroporto per evitare il consumo eccessivo di carburante. Fra le varie accortezze rientra anche l’utilizzo del singolo motore nella fase di taxi: ne basta uno per spostarsi a terra fino ad arrivare al decollo vero e proprio. Questa serie di attenzioni sono importantissime, tuttavia cozzano al momento con i disagi che abbiamo in Europa rispetto al controllo del traffico aereo francese. Dal 19 gennaio in Francia hanno fatto 52 giorni di sciopero, in un contesto europeo dove tutti i voli sono connessi tra di loro uno sciopero del genere chiaramente causa disagi a cascata. Chiaro, non sto dicendo che lo sciopero non sia un diritto, quello che chiediamo è di utilizzare la legge sul servizio minimo che a oggi in Francia vale solamente per i voli domestici. Da una parte c’è chiaramente il disagio al passeggero, ma dall’altro ci sono anche una serie di disagi che hanno un impatto ambientale importante”.
Veniamo al territorio trevigiano, Ryanair ha un rapporto molto stretto con Treviso.
“L’avventura Ryanair in Italia è iniziata proprio a Treviso 25 anni fa. Ryanair allora era sconosciuta, mentre oggi è leader di mercato. Ryanair a Treviso ha 44 rotte quest’anno, di cui 43 in esclusiva, per un totale di oltre 310 voli a settimanali da e per Treviso. Ryanair continua a investire su questo territorio e proprio per celebrare il legame con la città a fine mese (maggio) prevediamo una serie di iniziative sul Trevigiano. A breve ne saprete di più”.
Come si fa a far quadrare i conti vendendo voli aerei a prezzi così bassi (ne abbiamo visti a 9 euro)?
“Ryanair è stata da questo punto di vista un precursore, è riuscita ad intercettare prima di tutti la domanda di mercati emergenti e la domanda di turismo inespressa. Per farlo si è dotata di un business model che prevede il point to point: il passeggero vola dal punto A al punto B a prezzi economici e nel modo più puntuale possibile. Ryanair ha veramente attuato quella che possiamo definire una democratizzazione del trasporto aereo in Europa. Lo ha detto anche qualche mese fa ad un evento a Bergamo il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: Ryanair ha fatto di più per unificare l’Europa di quanto l’Europa stessa abbia fatto. Credo che sotto questo aspetto abbia ragione. Anche io da studente ho potuto viaggiare e fare corsi di lingua grazie a Ryanair. Il volare nel modo più economico e più diretto possibile credo che poi sia quello che il passeggero realmente apprezza di Ryanair. Sono oltre 430 milioni gli italiani che Ryanair ha trasportano da e per l’Italia da inizio operazione”.
Da Country Manager dell’Italia avrà modo di frequentare il quartier generale dell’azienda a Dublino con regolarità. Che aria si respira tra i corridoi di Ryanair?
“Ryanair è un’azienda molto giovane dove lavorano molti italiani. A livello global quasi il 25% del personale di Ryanair è italiano fra assistenti di volo, piloti e personale in ufficio. Il quartier generale è molto divertente: ogni piano è tematizzato, l’atmosfera è giovane e frizzante. Ryanair è sicuramente un’esperienza interessante e capita spesso di ricevere in visita delle scolaresche. Quello che si mostra ai ragazzi è una finestra su un settore sicuramente dove si lavora molto, e che comporta viaggi e spostamenti frequenti. Ma è anche un lavoro che dà tanta soddisfazione e che ti consente di toccare con mano i risultati. Ad esempio per me venire a Treviso e vedere gruppi di turisti che passeggiano per il centro vale come grande riconoscimento per tutto il lavoro svolto”.
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