Lo sport sposa l’inclusione: ha preso il via a Ponte della Priula il progetto “Volley-In”. Una ventina di ragazze e ragazzi diversamente abili si cimenteranno, ogni settimana da qui a giugno, nel gioco della pallavolo. L’obiettivo è quello di favorire il superamento delle barriere personali, il benessere fisico e l’interazione sociale.
“La collaborazione con la Polisportiva, il Comune di Susegana e Anffas ha dato la possibilità di avviare un percorso sportivo con plurime finalità: non solo motoria, con l’attivazione di varie competenze legate al benessere fisico, ma anche l’idea che lo sport diventi uno strumento per l’inclusione e per la socializzazione delle persone – ha spiegato Monica De Coppi, direttore dell’Unità operativa complessa disabilità e non autosufficienza del distretto pievigino dell’Ulss 2 -. L’ipotesi per il futuro non è solo rendere stabile l’attività all’interno della palestra per i vari Centri diurni e Comunità alloggio del territorio, ma è anche quella di poter integrare, all’interno di altre attività di socializzazione, il percorso che stiamo facendo.
L’anno scorso, grazie a Tessere Legami, abbiamo costruito tutta una serie di relazioni, non ultima quella con Qdpnews.it. I ragazzi sono entusiasti – continua De Coppi – perché è un’attivazione e possibilità diversa di incontrare amici degli altri Centri ma soprattutto di stare in un contesto normalizzante dove vengono superate anche delle difficoltà legate, ad esempio, all’essere in carrozzina o incapacità specifiche. L’entusiasmo è stato notevole, tutti i ragazzi chiedono di partecipare. È quindi già stato programmato un ipotetico calendario, da qui a giugno, che prevede la frequenza in palestra di due mattine al mese, per sperimentare la possibilità di dare a tutti questa opportunità”.
Il progetto, nato grazie al supporto di Anffas Sinistra Piave, ASD Pallavolo Susegana e con il patrocinio dei Comuni di Santa Lucia di Piave e Susegana, vede partecipare, ad oggi, 4 Centri diurni e Comunità alloggio a Ponte della Priula, Conegliano, Vazzola e Pieve di Soligo.
“Vediamo sempre con grande favore queste iniziative perché non includono solamente l’aspetto motorio dei ragazzi, che è fondamentale, ma c’è anche quello socializzante e di inclusione – ha affermato Lorella Cenedese, vicepresidente Anffas -. I ragazzi chiedono di fare delle cose ‘come gli altri’. C’è tanto entusiasmo durante queste attività, che portano ad un miglioramento della qualità di vita dei ragazzi. Il risultato è molto superiore allo sforzo. Speriamo che tutto questo continui, noi come Anffas siamo presenti e riteniamo che solo l’unione tra i vari enti permetta di costruire qualcosa di nuovo”.
“Come amministrazione siamo orgogliosi e onorati di ospitare iniziative come questa e le appoggiamo in pieno – ha aggiunto Stefania Trevisan, vicesindaco di Susegana con delega al Sociale -. Si sente spesso dire che lo sport è un’occasione di inclusione e coesione sociale, e qui oggi lo tocchiamo con mano: è stato creato un terreno concreto e comune in cui le tante barriere sociali e culturali vengono abbattute. Vediamo umanità diverse che si incontrano e questo fa bene a tutti: alla comunità, ai ragazzi e a tutti gli attori in campo. Noi come amministrazione ringraziamo Anffas Sinistra Piave, le Comunità alloggio, i Centri diurni e un grande grazie alla Pallavolo Susegana che è sempre in prima linea in progetti sociali. Ci sono già ulteriori date fissate, quindi andremo avanti”.
“Questa iniziativa è stata avviata da una decina di giorni e la volontà, da parte nostra, è quella di andare verso l’inclusione, un fattore molto importante – ha detto Luca Ros, presidente della Pallavolo Susegana -. Abbiamo sempre considerato lo sport come uno strumento per far vivere nuove esperienze alle nostre atlete e per riuscire a coinvolgere anche chi è meno fortunato.
Questo è un primo progetto che porteremo avanti fino alla fine della stagione, a giugno. Ne abbiamo altri in cantiere molto importanti che andranno, in questo caso, a coinvolgere le nostre ragazze con nuove esperienze all’estero: parteciperemo infatti a un torneo a Cracovia dal 28 febbraio al 3 marzo – aggiunge Ros -. Una competizione pallavolistica che prevede anche una vista ai campi di sterminio: utilizziamo lo strumento dello sport per arrivare a far vivere nuove esperienze, in un momento particolare. È in programma anche una formazione prima della partenza, all’interno della società con professori specifici, per preparare le ragazze al meglio”.
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