La natura mutevole del letto del fiume Piave ha causato qualche danno nel territorio di competenza comunale di Cimadolmo: in poche settimane il fiume ha divorato gli argini all’altezza delle Grave di Papadopoli, dove sorge un campo di cavolfiori dell’azienda agricola di Collalto Luca Ricci.
Fino a poche settimane fa, l’azienda poteva svolgere le manovre meccanizzate di raccolta con agilità da un margine all’altro dell’area interessata; oggi questo è stato divorato per diversi metri e sono andate perse ben 20 mila piante, circa un ettaro sui 22 totali.
Si tratta di una perdita economica molto più rilevante di quanto possa sembrare: secondo Federico Ricci, il titolare, ammonterebbe a 15 o 20 mila euro, da sommare ai costi di semina e di coltivazione.
Il margine della sponda crolla a strapiombo sull’alveo del fiume, ragion per cui si rende piuttosto pericolosa ogni genere di operazione anche sulla fascia di piante rimanente sul bordo del pendio.
Anche scorrendo la mappa satellitare dall’alto, come mostra Ricci sul suo cellulare, è possibile notare un ritratto aereo a tratti irriconoscibile, dove i margini del fiume sono molto più vicini e l’ansa non è così accentuata.
La forza erosiva dell’acqua, complice l’innalzamento del livello del fiume nelle scorse settimane, ha divorato anche una siepe che separava le piantagioni dal greto.
Percorrendo il Piave, sia sulla sponda destra che sulla sinistra, si può notare quanto il corso d’acqua si sia preso il proprio spazio nel tempo, influenzando di conseguenza anche il territorio circostante e chi ci vive e lavora: l’azienda confida nella collaborazione del genio civile, oltre che in una regressione graduale del Piave.
(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
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