Martedì 10 gennaio si è svolto a Saronno l’incontro tra il Gruppo Electrolux Italia e le Segreterie nazionali e provinciali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil che ha portato alla firma di un importante accordo.
Lo stesso prevede esuberi su base volontaria con un incentivo di 72 mila euro lordi: sono stati annunciati 222 licenziamenti in totale (per lo stabilimento Electrolux di Susegana si parla di 25 impiegati e nessun operaio).
Le decisioni prese sono legate alla particolare congiuntura economica e allo scenario internazionale condizionato dalla guerra in Ucraina, dal caro energia, dalla difficoltà nel reperimento delle materie prime e dall’inflazione che hanno portato ad un calo della fiducia dei consumatori e alla conseguente drastica riduzione della domanda.
“L’accordo firmato ha durata fino alla fine del 2023 – commentano i sindacati – C’è stato un leggero miglioramento del testo 411, ancora insufficiente per la tutela della salute in particolare degli operai. Ci sono altre piccole modifiche rispetto ai testi precedenti”.
In questa fase molto delicata, Electrolux si è impegnata a gestire gli elementi organizzativi e produttivi suscettibili di controllo in modo tale da permettere alla realtà aziendale di adattarsi al contesto nel modo più sostenibile possibile.
Per questo ha avviato un programma con lo scopo di mantenere l’assetto produttivo industriale attuale, continuando ad investire nei segmenti strategici come da precedenti impegni e accordi sottoscritti.
Il piano prevede, in un’ottica di contenimento dei costi, l’adeguamento sia delle strutture di staff che della manodopera delle aree produttive più coinvolte dalla riduzione dei volumi.
In questa misura sono coinvolti 222 addetti afferenti ai reparti produttivi e alle strutture di staff nei diversi siti italiani.
Le parti dell’accordo hanno convenuto sull’attuazione di diverse procedure di licenziamento collettivo, anche distinte tra personale operaio e impiegatizio, che potranno essere attivate anche contemporaneamente in più sedi, secondo le necessità produttive e organizzative dei singoli siti.
Il piano di gestione prevede un incentivo all’esodo ai dipendenti con un’anzianità aziendale pari o superiore ai 10 anni che risolveranno il rapporto di lavoro mediante risoluzione consensuale o ricevendo la comunicazione di licenziamento con conseguente accesso alla Naspi.
In tal caso i lavoratori interessati saranno tenuti a rappresentare la propria volontà ad aderire al programma di incentivazione con dichiarazione scritta e irrevocabile costituente atto di “formale e sostanziale non opposizione” alla collocazione in Naspi, qualora ricorrente.
L’azienda accoglierà le richieste di adesione al piano di incentivazione, tenuto conto delle esigenze tecnico organizzative derivanti dagli effettivi tempi di implementazione del piano e all’andamento della domanda commerciale.
L’impegno è quello di dare riscontro alle richieste pervenute entro 30 giorni dal ricevimento delle stesse, dando contestualmente evidenza delle tempistiche di risoluzione del rapporto di lavoro.
Entro la fine del mese di settembre 2023 e, qualora opportuno, nuovamente nel mese di dicembre 2023, le parti dell’accordo si incontreranno per una valutazione complessiva dei risultati del piano e per l’assunzione delle determinazioni eventualmente necessarie.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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