Era originario di Ponte della Priula Adriano Armelin, e anche nella frazione del Comune di Susegana, così come a Pieve di Soligo, era molto conosciuto e apprezzato.
A Ponte della Priula era nato e aveva vissuto in una casa, assieme ai quattro fratelli e alle due sorelle, fuori dal centro della frazione prima di trasferirsi in via Schiratti a Pieve di Soligo, assieme alla moglie Egle nell’appartamento sopra all’attività di elettrauto che per più di 40 anni aveva gestito assieme al socio Giancarlo Barazza.
“Ogni sabato tornava qui a trovare il figlio che era rimasto ad abitare nella casa di famiglia – spiega una vicina – qui faceva l’orto e passava del tempo con loro”.
La notizia della morte di Armelin, avvenuta nella mattinata di ieri a causa delle ferite troppo gravi riportate dopo che, secondo gli inquirenti, un marocchino di 36 anni entrato a casa sua venerdì sera lo ha legato e brutalmente picchiato, ha fatto in poco tempo il “giro” anche tra gli abitanti di Ponte della Priula, rimasti attoniti e sotto choc per una morte così violenta.
“Lo trovavo spesso il sabato in cimitero – dichiara un’altra signora – dove si recava a trovare i suoi genitori che mi pare siano sepolti qui. Era una persona gentilissima, ci salutavamo sempre e scambiavamo qualche parola. Tutti in paese lo ricordano come un signore a modo e molto generoso”.
Dopo le poche parole di ieri mattina, “Mio padre sta morendo”, entrambi i figli si sono chiusi nel silenzio. Troppo grande il loro dolore dopo che era stato proprio uno di loro, quello residente a Ponte della Priula, a recarsi a Pieve di Soligo poco dopo le 20 di venerdì insospettito dal fatto che il padre non rispondesse al telefono dalle 19.15.
Al dolore della famiglia e di tutti i cittadini si unisce anche il sindaco di Susegana Vincenza Scarpa: “C’è molta commozione per questo atto così inaspettato ed efferato”.
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