I segni delle ruote nei sassi e le telecamere di videosorveglianza del lago Le Bandie di Spresiano che hanno immortalato, ieri sera attorno alle 18.30, l’ingresso, ma non l’uscita, di una 500L. Questa mattina il ritrovamento dei documenti e di una coperta a pochi passi dalle fredde acque del lago.
Tutto farebbe pensare che l’auto, intestata a una donna del veneziano, sia finita all’interno dell’ex cava ora completamente piena d’acqua con profondità che arrivano ad oltre 30 metri. Ma la 500 – in un giorno di ricerche – ancora non si trova e questo lascia aperta ogni ipotesi, sia quella che la vettura sia vuota sia che al suo interno ci sia (almeno) un corpo.
I vigili del Fuoco, assieme ai Carabinieri del comando provinciale di Treviso, hanno lavorato tutto il giorno per cercare, tra le torbide acque del lago, l’auto, anche grazie all’intervento dei sommozzatori arrivati da Venezia e da Vicenza.
“Passando a controllare come ogni mattina – spiega il titolare Remo Mosole – abbiamo trovato dei documenti sia di alcune persone che dell’auto e anche una coperta. Ci sono dei segni che fanno pensare che l’auto sia entrata in acqua”.
Le immagini delle telecamere della zona del lago avrebbero immortalato l’auto della donna che girava attorno al lago per oltre quattro ore prima di inabissarsi.
“La visibilità non è delle migliori nel fondale – commenta il sindaco di Spresiano Marco Della Pietra – i Vigili del Fuoco lo stanno setacciando a ventaglio. Hanno ritrovato il disco orario”.
Con il calare del sole si sono interrotte anche le ricerche dei sommozzatori con gli uomini dei Vigili del Fuoco che si immergeranno nuovamente domani con la speranza di trovare l’auto, il primo elemento che potrebbe far luce sul giallo del Lago Le Bandie.
(Autore: Simone Masetto)
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