L’incrocio al bivio di Falzè di Piave, che collega Sernaglia della Battaglia con Susegana, è da sempre un punto pericoloso ed oggetto di incidenti per la scarsa visibilità.
Per trovare una soluzione era stato approvato nel 2018, dalla giunta del sindaco Sonia Fregolent, il progetto definitivo con la previsione di una rotatoria per un importo complessivo di un milione di euro. Successivamente, nel 2019, il progetto era stato rivisto dall’amministrazione di Mirco Villanova e approvato in misura ridotta sia nell’importo che nelle modalità di realizzazione.
I consiglieri del gruppo di minoranza Anna Rosada e Fabio Botton della lista civica “Con Noi” nelle scorse settimane hanno presentato una proposta di deliberazione per il ripristino del progetto originario che prevedeva l’abbattimento della casa insistente sull’incrocio per la sistemazione dell’intersezione tra via Mercatelli Sant’Anna, via Pieve di Soligo e via Al Bivio.
Già in occasione di precedenti consigli comunali la minoranza aveva sollevato questa opportunità ed anche il consigliere Natale Grotto dell’altro gruppo di opposizione “Proposta Civica”, aveva ribadito che “senza la demolizione di quel edificio (casa rosa) rimaneva comunque un’opera monca, se non di difficile fruizione.”
“Considerato che l’opera non è ancora iniziata e che, nel programma triennale dei lavori è slittata al 2024, che la realizzazione dell’intervento è fondamentale per la messa in sicurezza dell’intersezione e non si comprende per quale motivo questa amministrazione non abbia messo a disposizione le risorse necessarie con l’abbattimento dell’edificio che ostacola la realizzazione della rotatoria.” – hanno precisato i consiglieri che hanno chiesto di ripristinare il progetto iniziale coprendo la differenza di maggiori costi mediante l’utilizzo delle somme spettanti all’amministrazione, attingendo dall’avanzo o accedendo a fondi.
“Le scelte che hanno portato a questa progettualità sono state comunque avallate dalle indicazioni e prescrizioni della provincia e della Soprintendenza. – afferma il sindaco Mirco Villanova – Nello specifico, la provincia già nel 2018 aveva considerato la terza ipotesi elaborata, dopo l’incontro con l’ufficio tecnico del comune, come quella più compatta ed efficiente. Ipotesi progettuale che prevedeva la realizzazione di una rotatoria di 27 metri di diametro meno costosa, la riqualificazione dell’edificio e la realizzazione di un marciapiede a sicurezza di pedoni e residenti“.
“L’Ente provinciale aveva invitato a porre l’attenzione sul rischio di tenuta idraulica in caso di demolizione del fabbricato. Inoltre, la Soprintendenza ha preso le distanze dalle soluzioni che prevedevano la demolizione in quanto riteneva l’edificio “non privo di decoro e di proporzione che costituisce una quinta architettonica storicizzata ben integrata al contesto. – spiega il primo cittadino – Il ripristino del progetto del 2018, con la demolizione del fabbricato, comporterebbe la riapertura dell’iter tecnico, con il rischio che tale progettualità venga bocciata. Servirebbero ulteriori risorse economiche perché per il progetto originario era prevista una spesa di 1 milione di euro, a fronte dei 700mila euro di quello approvato“.
“C’è inoltre la probabilità di perdere i contributi già ottenuti (500mila euro) visto che per acquisire la progettazione esecutiva validata ci vorrebbero altri otto o nove mesi. C’è poi da considerare che i lavori sono già stati affidati e che la ditta aggiudicataria potrebbe fare una richiesta di risarcimento danni a fronte del mancato inizio dei lavori. Quindi tornare al progetto originario non è tecnicamente opportuno” conclude il sindaco.
“Queste sono considerazioni che andavano fatte prima” ha risposto la capogruppo Rosada, riaffermando la necessità che la rotonda venga realizzata in misura adeguata alle necessità e alla sicurezza.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it