La situazione in Iran e i diritti delle donne: parla il dottor Djafarizad

L’incontro con il dottor Djafarizad a Sernaglia della Battaglia

Ieri sera, martedì 27 febbraio, alla sala polifunzionale di Sernaglia della Battaglia, si è tenuto un interessante incontro organizzato da Legambiente Sernaglia con il patrocinio dell’Amministrazione comunale per conoscere meglio la situazione in Iran, l’Islam e la problematica dei diritti delle donne.

Ad introdurre l’evento la presidente di Legambiente Sernaglia Marcella Callegari che ha illustrato le varie iniziative dell’organizzazione.

Presente per l’occasione Nasim, una giovane donna originaria dell’Iran che ha raccontato la sua esperienza di quando nel 2018, nel giorno del suo trentunesimo compleanno, aveva partecipato ad una manifestazione di protesta pacifica per difendere la libertà ed è stata picchiata e rinchiusa in una cella.

“La speranza è che si continui a prestare attenzione per coloro che lottano per i diritti” ha concluso la testimone Nasim.

Un momento toccante è stata la visione del video della canzone diventata inno delle manifestazioni in Iran nel 2022.

Due componenti del gruppo di lettura sernagliese Elisabetta e Francesca hanno letto la prefazione del libro scritto dal relatore della serata: il dottor Taher Djafarizad, che era già stato ospite nel 2022 per un incontro di approfondimento.

Il dottor Taher Djafarizad, da anni dedica la sua vita alla difesa dei diritti delle donne. Non si limita solo a quelle dell’Iran, suo paese di origine, ma estende il suo impegno a tutte le vittime di maltrattamenti, con particolare attenzione alle donne che vivono nei paesi dove vige la legge islamica della Sharia.

Il dottor Taher Djafarizad è anche il fondatore dell’Associazione Nedaday, nata a Pordenone (paese in cui vive e lavora), in ricordo della studentessa uccisa durante una manifestazione pacifica in Iran, che ha come scopo la solidarietà sociale umana.

La moderatrice Emanuela Simionato ha posto una serie di domande al relatore sul suo libro intitolato: “Apartheid Femminile – nei paesi islamici in cui vige la Sharia”, che racconta la sua esperienza di attivista e le tante storie di donne incontrate nel corso degli anni. Sono stati affrontati vari temi di cui parla il volume, a partire dal termine “apartheid” che significa separazione, discriminazione. Si è parlato delle donne che hanno meno diritti rispetto agli uomini nei paesi islamici, del fenomeno della lapidazione, della lotta contro la tradizione delle spose bambine, dell’obbligo di indossare il velo “hijab”, dell’impiccagione e del fenomeno del suicidio femminile.

E’ intervenuta anche Fatima Benam, attivista di Donna Vita Libertà che sarà presente il prossimo venerdì 3 marzo al Sit-in di solidarietà con le donne iraniane a Pieve di Soligo.

Il ricavato della vendita del libro del dottor Taher Djafarizad sarà devoluto all’associazione Unione Attivisti Iraniani che aiuta i familiari dei prigionieri politici in Iran.

“Con il cuore colmo di speranza, ho lasciato Sernaglia della Battaglia, consapevole che anche nei momenti più bui, c’è sempre una luce di speranza che può guidarci verso un futuro migliore” commenta il dottor Djafarizad.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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