Ieri la festa per i 40 anni del gemellaggio Segusino-Chipilo. L’ambasciatore: “C’è amicizia tra Italia e Messico ma dobbiamo aspirare a qualcosa di più”

La giornata di ieri è entrata a pieno diritto nella storia di Segusino che, in occasione dei 40 anni del gemellaggio con la comunità messicana di Chipilo, ha organizzato una vera e propria festa di paese che sarà difficile dimenticare.

Per un giorno Segusino si è vestita a festa con i colori del Messico grazie alla musica, all’arte e alla cucina di una nazione che, a fine Ottocento, ha dato la possibilità a tanti segusinesi di costruire un futuro per se stessi e per le loro famiglie.

Grande il lavoro dell’amministrazione comunale, della Pro Loco, del Comitato Gemellaggi e di tanti volontari che si sono impegnati per accogliere al meglio gli amici messicani, facendoli sentire a casa nonostante le migliaia di chilometri di distanza.

E la distanza è stata superata in un istante quando il pubblico che ha assistito alla tavola rotonda “Un filo mai spezzato: Segusino e Chipilo 40 anni dopo” ha ascoltato le parole del sindaco di Chipilo, Carlo Minutti Precoma, che ha parlato un dialetto che, nonostante qualche piccola differenza con quello del posto, era assolutamente comprensibile dai presenti.

Un’amicizia viva, quella tra Chipilo e Segusino, che nel tempo ha dato frutti significativi creando collaborazioni, sinergie e relazioni che sarà compito delle nuove generazioni custodire e sviluppare anche in futuro.

Nella tavola rotonda sono intervenuti Sua Eccellenza Carlos García de Alba, Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario del Messico in Italia e concorrente in Albania, Malta e San Marino, il professor Franco Conte, presidente dell’Associazione internazionale “Trevisani nel Mondo”, l’ex sindaco di Segusino Agostino Coppe, protagonista del gemellaggio del 1982, il professor Eduardo Crivelli, docente del corso di laurea in Relazioni internazionali alla Benemérita Universidad Autonoma de Puebla, e Mario Sartor, dal 1994 al 2014 professore ordinario di Storia dell’arte latino-americana nell’Università degli Studi di Udine.

“La storia va ricordata – ha affermato l’ambasciatore – e questo episodio del gemellaggio fra Segusino e Chipilo ci fa capire che i nostri rapporti non sono nuovi ma sono ben cementati: ci sono amicizia e simpatia fra i popoli e i governi ma questo non è sufficiente perché dobbiamo aspirare a qualcosa di più. Questi simboli come i gemellaggi ci servano a costruire un palazzo ancora più grande, alto e forte perché il Messico e l’Italia meritano di avere un rapporto ancora più maturo, di più alto livello, più diversificato e profondo. Complimenti al sindaco Gloria Paulon, veramente una donna straordinaria, e a tutti i segusinesi che rimangano attaccati a coloro che 140 anni fa hanno lasciato questa terra. Ci tengo a dire grazie a Segusino per essere ancora legato al Messico e a tutti i suoi figli che sono andati a fare un Messico migliore, più ricco, più profondo, più colto e preparato”.

“Davvero tantissime emozioni da parte di tutti, italiani, chipilegni, autorità e gente comune, per questo 40esimo del gemellaggio – ha commentato il sindaco Paulon – Ho visto tanti volti commossi e tanta partecipazione. Siamo molto felici di questo ed è stato un successo più grande del previsto. Tutto è andato benissimo: questa è la festa che speravamo e che Segusino e Chipilo meritavano”.

“Sarà un po’ più difficile del passato portare avanti tutti i progetti legati al gemellaggio – conclude – perché i fondi a disposizione non sono più come quelli dei decenni scorsi. Il modo più semplice per continuare a tramandare questo rapporto e queste relazioni sarà alimentare gli scambi, viaggiare e visitare i posti. Non è così semplice ma cercheremo delle forme alternative, con il digitale, anche coinvolgendo le scuole. Ci stiamo ragionando con il sindaco di Chipilo”.

“È il coronamento di un sogno – sottolinea l’ex sindaco Coppe – perché finalmente non ci si vergogna più a dire in pubblico ‘Chipilo’. Quindi adesso ‘avanti Chipilo’, prima era ‘basta Chipilo’. Grazie alla sindaca Gloria Paulon per avermi invitato e per aver dato lustro alla continuità di questa idea, avuta 40 anni fa, che è stata la prima in Italia in un Paese fuori dall’Europa”.

“I trevisani sono davvero in tutto il mondo e ci sono tanti gemellaggi – aggiunge il professor Conte – Sono 25 quelli che io definisco legati all’emigrazione e tanti altri gemellaggi che hanno finalità diverse, di tipo culturale. Quarant’anni non sono pochi: adesso siamo reduci da un periodo in cui purtroppo siamo stati costretti a non viaggiare e a non incontrarci. C’è in tutti la voglia di riprendere con queste attività. Lo si viveva qui tra Segusino e Chipilo, lo si vive nelle attività della nostra associazione e anche in altri gemellaggi che sono stati sottoscritti dopo due anni di interruzione”.

A partire dalle ore 18 in Corte Finadri è iniziata la festa con la presentazione del Segusino Brass Quintet, che ha eseguito gli inni nazionali di Messico e Italia, e con la scopertura del progetto murale grafico realizzato dagli artisti chipilegni Omar e Ivano Galeazzi Cahuantzi, “Segusino & Chipilo 140 anni di storia”.

Tanti applausi per il coinvolgente concerto del Coro di Stramare, con la partecipazione di Ivan Tibolla al pianoforte, e anche per le esibizioni del Mariachi Romantitlàn, che ha portato a Segusino il folklore messicano, e di Tabasco Shot.

Molto curati gli stand di cultura messicana “Me gusta – Mi piace” di Maria Martinez e “Red global de mexicanos, capitulo Italia”.

Lunghe le file per provare i gustosi piatti messicani del food truck di “Mi Cocina Mexicana” e le specialità a tema preparate dai bar e dalle pizzerie di Segusino.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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