Un mondo fantastico, dove gli animali diventano musicisti con strumenti improbabili. L’immaginazione dei bambini ha preso forma ed è diventata illustrazione nelle opere di Piet Grobler, sudafricano, che quest’anno è tornato ad esporre alla Mostra internazionale di Illustrazione per l’Infanzia di Sarmede.
Pesci volanti, angeli dotati di ali speciali, serpenti con la vuvuzela, un’oca che suona un serpente, una sirena che strimpella un’arpa ricavata dalla bocca di un coccodrillo, sciacalli con tamburi, una rana direttrice di coro e una giraffa multicolore.
L’autore le definisce, non a caso, “immagini folli, senza senso”: “Ho preso in considerazione il momento della buonanotte – esordisce l’illustratore – quando i bambini non ne vogliono sapere di andare a dormire, e iniziano a dire cose sciocche”.
E così, unendo la passione immaginativa con il ricordo dell’infanzia, Grobler si è dotato di acquerello, gouache e inchiostro, e si è cimentato su un’opera del tutto singolare: “Quando ero piccolo, io e gli altri bambini pensavamo quanto potesse essere divertente se, ad esempio, i pesci avessero potuto volare, e i maiali cantare”.
E così è nata la serie “If Pigs could swim and Fish could fly” (“Se i maiali nuotassero e i pesci volassero”): “Nel progetto per la partecipazione a questa mostra – spiega l’autore -, ho proprio deciso di creare qualcosa senza senso. È un’idea per un libro, che però è ancora in fase di realizzazione”.
“Pensando al tema del gioco della mostra di Sarmede, ho riflettuto attorno al fatto che quando si crea un libro, è tutto molto strutturato: il testo, l’editore, tutti vogliono controllarti un po’. Qui invece si è creata l’opportunità di giocare davvero: penso che questo sia molto importante per il processo creativo, e così ho avuto modo di divertirmi”.
Ma perché proprio gli animali? “Sono cresciuto in Sudafrica, vivevo in una fattoria – racconta Grobler -. Mio padre aveva sempre molti bovini, mia mamma aveva 1500 tacchini; mio padre, ad un certo punto, possedeva una fattoria in mezzo alla boscaglia, nella montagna, dove c’erano molti animali: kudu, zebre, struzzi”.
“Abitando in Sudafrica – osserva -, si è piuttosto abituati in particolare agli animali selvatici. Per me sono personaggi meravigliosi, perché penso che nel raccontare storie sia bello scegliere gli animali come protagonisti. A volte si vuole dire qualcosa sugli esseri umani, ma sarebbe troppo diretto o rude farlo apertamente: se invece si fa diventare un animale il personaggio della storia, si ha maggiore libertà nel mostrare l’umano nell’animale e l’animale nell’umano. Credo sia parte del gioco e del piacere del libro illustrato”.
Grobler è nato nel 1959 in Sudafrica, dove è cresciuto. Ha studiato Arte e Teologia. Ha lavorato come graphic designer e illustratore di riviste. Ha insegnato Illustrazione all’Università di Worcester nel Regno Unito dal 2009 al 2017, dove è ancora oggi visiting professor. Ha illustrato 95 libri pubblicati in 16 lingue.
“Sono molto contento di essere stato invitato quest’anno a Sarmede – conclude -. Ho partecipato ad altre esposizioni qui in passato, ma molti anni fa. Qui viene prodotto sempre un catalogo molto bello e prestigioso. So che molti bambini vengono a visitare queste opere, e per me è importante sapere che il mio lavoro viaggia e viene visto dal pubblico cui è destinato, ovvero proprio i più piccoli”.
(Autrice: Beatrice Zabotti)
(Foto e video: Simone Masetto)
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