Ofra Amit, Beatriz Martin Vidal, Saba Soleymani, Magali Cazo, Icinori, Diego Mallo, Sólin Sekkur ma anche Dominika Lipniewska, Marta Farina, Laura Berni, Gilles Plat, Anna Marzuttini, Anastasiia Zviah sono alcuni degli artisti protagonisti della 41esima edizione della Mostra internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia di Sarmede che fino al prossimo 18 febbraio si offre come vetrina dell’illustrazione contemporanea.
Dopo aver conosciuto l’ospite d’onore di questa edizione, Svetlin Vassilev, ci inoltriamo nella sezione “Panorama” alla scoperta delle tavole di Isabella Labate tratte dal silent book “Il vecchio e il mare” (Kite edizioni, 2023) dove la parola lascia spazio esclusivamente alla potenza dell’immagine. Allieva di Emanuele Luzzati, Labate è oggi è considerata un punto di riferimento nel panorama dell’illustrazione italiana, riconosciuta per la sua tecnica finissima che nell’interpretazione dell’opera di Hemingway raggiunge una minuzia del dettaglio paragonabile alla fotografia.
“La pubblicazione in Italia del silent – racconta – nasce dall’adattamento di un’edizione de ‘Il vecchio e il mare’ che avevo già realizzato per una casa editrice taiwanese. In quel caso il volume era corredato dal testo al contrario di questa nuova versione di Kite edizioni che, per scommessa dell’editore, rinuncia del tutto al supporto testuale“.
“Le tavole sono realizzate a grafite e sono il frutto di una profonda ricerca del dettaglio, che magari non balza direttamente all’occhio ma che contribuisce a dare forza alle immagini. Mi sono dedicata molto al disegno dal vivo sulle spiagge – prosegue Labate – ho studiato costellazioni, vari tipi di imbarcazioni e in generale la vita della gente mare: io abito a Savona, il mare l’ho sempre vissuto da vicino e pensavo di conoscerlo, eppure in questo percorso ho scoperto tante cose nuove”.
Il paesaggio marino nel silent book diventa specchio dell’anima del protagonista del romanzo di Hemingway: “Fra il paesaggio e la persona si instaura un dialogo intimo – spiega Labate – il paesaggio ci condiziona, incide sulle nostre emozioni: pensiamo semplicemente a come cambia il nostro stato d’animo di fronte ad un tramonto”.
Allieva di uno dei più grandi illustratori italiani che nel corso della sua carriera ha instaurato un forte legame con la città di Sarmede, Labate ricorda così il proprio maestro Emanuele Luzzati: “Era un insegnante atipico che dava le consegne e valutava il lavoro fatto con poche parole. Luzzati aveva il potere di scardinare l’approccio accademico nei suoi alunni tirandone fuori l’anima, facendo ai futuri illustratori il dono più grande che un maestro possa fare al proprio allievo”.
(Foto e video: Qdpnews.it).
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