Festa della Repubblica ieri a Sarmede all’insegna della ripartenza. Pizzol: “Opportunità di crescita e speranza”

Il sindaco Larry Pizzol, con alcuni consiglieri comunali e una rappresentanza del locale gruppo Ana, ha commemorato il 2 giugno, celebrandolo con una breve cerimonia davanti a tutti e tre i monumenti che ci sono nel comune, a Sarmede, a Rugolo e a Montaner.

Con un breve discorso e il canto dell’Inno d’Italia, ha voluto ribadire che la Festa della Repubblica quest’anno deve essere il segno della ripartenza, occasione, dopo l’emergenza sanitaria, di crescita e di speranza.

“La festa della Repubblica Italiana – ha sottolineato il primo cittadino, in un discorso indirizzato a tutti i compaesani – , ebbe origine nel 1949, tre anni dopo il Referendum Popolare che il 2 e 3 giugno 1946 scelse la forma di governo repubblicana invece della monarchia costituzionale. Questa giornata rappresenta ogni volta l’occasione per ricordare come nacque la nostra Repubblica: tra grandi speranze, riposte in un futuro di ricostruzione incardinato nella centralità e dignità della persona, potendo contare sulla volontà, allora diffusa tra gli italiani, di far rinascere il Paese in un clima di libertà, attraverso uno sforzo straordinario di solidarietà e unità”.

Questi sentimenti, questo desiderio di Unità Nazionale, di Patria solidale e coesa – continua -, devono rappresentare la stella polare per l’azione individuale e quotidiana di ognuno di noi. L’emergenza sanitaria correlata al Coronavirus, oltre che a mettere in luce tutte le fragilità di questa nostra società, facendo cadere in pochi mesi molte delle nostre certezze, come un castello di carte, evidenziando l’impotenza dell’uomo di fronte ad accadimenti imprevisti e più grandi di lui, facendoci entrare in una dimensione del tutto nuova ed improntata alle reali necessità e alla tutela della vita umana, ha dimostrato anche quanta forza di reazione positiva, molte volte sconosciuta, ci sia in ogni donna e uomo e come si sia pronti ad aiutare con cuore e istintività chi si trova in difficoltà mettendo da parte gli egoismi personali”.

Questa terribile pandemia – continua – ci ha fatti entrare in una fase di consapevole rivalutazione del sistema valoriale che deve essere alla base della nostra esistenza e di comprensione oggettiva della nostra vulnerabilità rispetto agli accadimenti naturali che sono fuori dal nostro controllo. Al contempo, ha messo in chiara evidenza l’importanza che rivestono il mondo della sanità e quindi della cura delle persone; il mondo della scuola e quindi della formazione; le reti umane di soccorso e volontariato; il sistema di relazioni all’interno e fuori della famiglia d’appartenenza. Non ultimo l’insostituibilità dei contatti umani rispetto a quanto la tecnologia oggi ci offre e tende a surrogare: sia in ambito affettivo che lavorativo”.

“In questa dolorosa e difficile situazione, nella quale si sono dimostrate grande resilienza e capacità di adattamento – ha puntualizzato Pizzol -, il festeggiare il compleanno della nostra Repubblica, ci conduce naturalmente ad affidarci ancora una volta alla Carta Costituzionale, per affrontare con ottimismo, lucidità e speranza le dure sfide che ci attendono. Per questo motivo, la giornata del 2 giugno rappresenti il tempo della ripartenza, il tempo della riflessione e dell’accettazione di tanti errori umani commessi in questi anni; che sia l’inizio di una nuova opportunità di crescita e speranza per ognuno di noi”.

“Che sia il tempo in cui le Istituzioni, con umiltà, si avvicinino ancor più ai propri cittadini – conclude – offrendo ascolto, soluzioni, rapidità nelle decisioni e coerenza nelle azioni di governo. Nel male tremendo delle tante vite perse, della sofferenza di chi non ha potuto stringere e salutare per l’ultima volta i propri cari, e non per ultimo, in rispetto del sacrificio e strenuo lavoro dei tanti medici, infermieri, personale sanitario, si colga l’occasione per cambiare ed innovare, per far sì che ad ogni donna e uomo sia concessa un’opportunità di realizzazione della propria persona e dei sogni che coltiva”.

(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
(Foto: Comune di Sarmede).
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