Sono quasi venti i casi di minori di nuclei familiari in stato di disagio nel comune di Santa Lucia di Piave. Un problema che il sindaco Riccardo Szumski (nella foto) non esita a definire drammatico, alla luce soprattutto dello stato attuale delle risorse, economiche e di personale, dei comuni.
Una situazione che è andata via via peggiorando, in maniera particolare negli ultimi tre anni: casi di giovani appartenenti a famiglie autoctone e straniere, che per essere fronteggiati richiedono un ingente impegno di ore di lavoro, responsabilità per gli operatori e contributi economici da parte dei comuni.
“La legge impone degli obblighi in capo al comune ed è nostro dovere morale, prima che giuridico, rispettarli – spiega il sindaco Szumski – Però la legge dello Stato dovrebbe anche fornire al Comune risorse adeguate per fronteggiare i costi di personale ed economici”.
Il problema, come già più volte il primo cittadino ha sottolineato, è quello di sottoporre gli enti locali a tagli continui, lasciandoli sostanzialmente soli e privi di sostegno.
Non aiuta neanche la Magistratura dei minori: “Dimostrando una certa inadeguatezza e superficialità – continua il sindaco – e qui parla il medico di lungo corso, affronta il tutto senza curarsi di quali siano le possibilità, da un lato per il Comune di rispondere efficacemente, dall’altro se le soluzioni siano vantaggiosi per i minori, individuando una positiva prospettiva per loro”.
Così, davanti ad una situazione non più sopportabile, il sindaco di Santa Lucia di Piave ha deciso di passare ai fatti. “Andremo dai nostri legali e battaglieremo contro decisioni assurde, ritardate, sbagliate – conclude Szumski – financo che, nel caso dei minori, prima di tutto nuocciono a loro poveretti”.
(Fonte: Giada Fornasier © Qdpnews.it).
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