Trovarlo non è facile. Lavora fino a mezzanotte per rispondere a messaggi come questi che arrivano da Siracusa a Milano:
“Buonasera, la contatto in quanto mi è stato fatto il suo nominativo per curare il Covid… lunedì 15 ho fatto tampone di fine quarantena perche il marito era positivo, io e mio figlio siamo risultati negativi, la bambina di 9 mesi positiva. Alla sera ho iniziato a stare male: ho la febbre (37.3-37.5), freddo infinito, i giramenti di testa, dolori allo stomaco, stanchezza, e male alle ossa e schiena dolorante, prendo tachipirina ma sembra non fare molto. Sto allattando”.
“Buongiorno dottore mi scusi se la disturbo, il mio dottore non mi risponde, ho febbre da due giorni a 38 e dolori articolari, credo di aver preso il Covid, cosa mi consiglia di fare? Grazie”.
Riceve pazienti anche da fuori regione e si reca nella case degli ammalati.
Riccardo Szumski è uno dei medici in trincea, uno di quelli che l’assistenza domiciliare non hanno mai smesso di farla: “Do fastidio perché dico quello che penso, anche mio padre mi sgridava perché non ero ubbidiente”, dice mentre si sta mettendo a mangiare con la famiglia e poi aggiunge “Sentiamoci più tardi”.
In un post della sua pagina Facebook ha scritto qualche giorno fa: “Mi convinco ogni giorno di più che non si voglia proprio, da parte della sanità italiana, tentare di curare la gente che ha il Covid: oggi ho visto con saturazione a 90 una persona febbrile da 10 giorni, positiva da 8, a cui si e consigliato paracetamolo, idratazione e vigile attesa…visitando riscontro una polmonite bilaterale.. ma perché?..ma perché?…”
Oltre che medico da quarant’anni, come tutti sanno è anche sindaco di Santa Lucia di Piave, “osservatorio clinico” formato da 9300 persone: i dati sono confortanti, da zona bianca: 21 positivi e nessun ricovero nell’ultimo mese.
Lo diceva già un anno fa e lo ripete oggi: “È mancato un messaggio univoco a tutti i medici di base su come curare i malati, non certo con la Tachipirina o aspettando gli eventi ma con idrossiclorochina, azitrocina e, in certi casi, cortisone. E visitare a domicilio. Io visito tutti, anche nuclei familiari con tre o quattro malati da più di un anno e non mi sono ammalato”.
Sui vaccini: “Non sono tutti uguali, è in corso una grande sperimentazione: da un lato Pfizer e Moderna che interagiscono con un Rna messaggero, dall’altra AstraZeneca, Sputnik e Johnson basati sull’inattivazione del virus. Non mi sono vaccinato non perché sia contrario in assoluto alle vaccinazioni, ma perché mi riservo di valutare l’efficacia e gli effetti collaterali di quelli proposti sul mercato. Diverso se fossi un cardiopatico o un diabetico, in questi casi la vaccinazione sarebbe d’obbligo anche in questa fase sperimentale di massa, perché il Covid è particolarmente maligno in questi soggetti.”
È contrario alla vaccinazione militarizzata auspicata dal generale Figliuolo?
“Se non ricordo male sarebbe vietata dalla Costituzione…a meno che non cambino anche quella”.
Zone rosse, arancioni, gialle, Pasqua blindata, che ne pensa?
“Misure inutili, terrorismo psicologico, come quello dei telegiornali, se si vanno ad analizzare i dati del Ministero della Salute le terapie intensive non versano in condizioni d’emergenza”.
Ma allora cui prodest, a vantaggio di chi accadrebbe tutto questo?
“Da molto tempo si sente parlare di “descrescita felice”, potrebbe essere un sistema per ridurre il tenore di vita e per distruggere le giovani generazioni e renderle manipolabili, per creare greggi di ubbidienti”.
(Foto: Riccardo Szumski).
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