Chi l’avrebbe mai detto che i videogiochi sarebbero stati materia di insegnamento scolastico? Ebbene sì: dal 13 al 15 dicembre scorso la scuola media Saccon dell’Istituto comprensivo di San Vendemiano ha partecipato ai laboratori residenziali di Firenze, dedicati proprio ai videogiochi, nell’ambito del progetto “Art of Game”.
“Art of Game” è una proposta progettuale elaborata nell’ambito del Piano nazionale scuola digitale (Pnsd), ovvero un percorso innovativo di formazione (dedicato agli studenti delle scuole primarie e quelle secondarie di primo e secondo grado) incentrato su metodologie didattiche-innovative, ideato e promosso dall’Istituto d’Istruzione Superiore “Buontalenti” di Firenze.
La finalità dei laboratori è quella di far vivere ai partecipanti un’esperienza di co-progettazione di un videogioco, in ambito artistico-museale e in grado di sviluppare (in una modalità creativa e con l’ausilio delle nuove tecnologie) nuove conoscenze e competenze di cittadinanza digitale.
Il plesso della scuola secondaria di primo grado Saccon, dell’istituto comprensivo di San Vendemiano, è stato selezionato per la partecipazione al programma formativo.
Solamente sei sono stati in tutto gli istituti di tale grado selezionati a livello nazionale, nello specifico gli istituti comprensivi “Elio Vittorini” di Messina, “Majano Forgaria” di Majano, “Da Vinci Ungaretti” di Fermo, “Papa Giovanni XXIII” di Savigliano, “Molise Altissimo” di Carovilli.
La professoressa Emanuela d’Aiello ha accompagnato una delegazione di sei alunni meritevoli delle classi seconde, che hanno partecipato alla prima fase del progetto.
Il programma è stato molto fitto: già nel primo pomeriggio del 13 dicembre, dopo l’arrivo di tutte le delegazioni scolastiche, si è svolta la cerimonia di apertura e la presentazione delle attività formative all’Auditorium Sant’Apollonia, seguite da attività di formazione con la squadra guidata da Lorenzo Micheli e il gruppo di Campobase.
Sono quindi stati creati dei team, ciascuno composto da alunni e alunne provenienti da scuole diverse, che hanno avuto l’opportunità di apprendere strumenti e metodologie innovative, basate sulla metodologia Challenge Based Learning (CBL), attraverso la formula dell’hackathon.
In questo modo, gli studenti hanno condiviso la loro visione di società e di futuro, per individuare soluzioni creative ed esporre le proprie idee davanti a esperti ed esponenti del mondo delle istituzioni culturali.
La partecipazione al progetto è stata poi l’occasione per immergersi nella storia e nell’arte fiorentina, con visite a luoghi come Palazzo Pitti e i giardini di Boboli.
L’intensa esperienza ha permesso ai ragazzi di coniugare le competenze Steam con le cosiddette “soft skills”, ovvero saper interagire positivamente con gli altri per risolvere i problemi, sviluppare idee e gestire le proprie responsabilità.
Due studenti di San Vendemiano (uno all’interno della squadra vincitrice del progetto e l’altra vincitrice di una menzione d’onore) torneranno a Firenze per lo sviluppo del videogioco, alla fine di gennaio 2024.
(Foto: Istituto comprensivo di San Vendemiano).
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