Le vie del digitale sono molteplici e a dimostrarlo sono i tecnici informatici Federico Bologni e Nicoletta Bernardi: la passione per il proprio lavoro li ha guidati verso l’apertura lo scorso novembre di “Etabeta Race”, centro di simulazione di guida per gare di rally a San Vendemiano, in una vecchia officina della Ford, ora rimessa a nuovo.
Etabeta Race è una vera e propria associazione sportiva, dove Bologni riveste il ruolo di vice presidente, Bernardi quello di segretario e tesoriere e Alessio Boz ne è il presidente, affiancato da tre consiglieri e da una serie di associati.
Un’avventura, questa, che il prossimo settembre porterà alla creazione di una vera e propria academy di guida, con corsi teorici e pratici anche per piloti alle prime armi. “Da tanti anni, e nello specifico dal 2005 – spiega Nicoletta Bernardi – siamo impegnati nella creazione di simulatori sia statici che dinamici, ovvero in grado di riprodurre la sensazione di trovarsi davvero all’interno di un veicolo in movimento. Abbiamo trascorso ore e ore a lavorare in un garage prima di giungere a tal punto. Per questo consiglio, a chi vorrebbe realizzarsi nel nostro campo, di sviluppare prima une certa manualità”.
“Nel 2008 – continua Bernardi – abbiamo sviluppato un software, sul quale tutt’ora lavoriamo per creare un effetto il più simile alla realtà. Si sono creati dei veri campionati attorno a questi simulatori, a cui partecipano piloti individuali o addirittura dei team”.
Nonostante ciò, come ci tengono a sottolineare Bologni e Bernardi, non si deve scambiare il centro come un luogo di gioco online, in quanto le finalità sono ben differenti, come gli strumenti che comprendono anche un simulatore creato sul software ufficiale della scuderia Ferrari. “Collaboriamo con centri di guida sicura – aggiunge Bernardi – e per questo abbiamo un’area dedicata allo svolgimento di corsi teorici”.
Ma che cosa significa fare una “prova di guida virtuale” e quali sono le sensazioni provate? Accanto ai simulatori, il centro propone la possibilità di salire a bordo di una vera e propria auto da rally collegata ad un software: il confine tra realtà e finzione è molto sottile, in quanto la presa del volante ricrea l’effetto di trovarsi su strada. Inoltre, la voce-guida di un navigatore accompagna il pilota nel corso di tutto il percorso.
“Questo avviene – spiega Federico Bologni – perché il cervello ci fa immedesimare nella situazione. Per questo i piloti professionisti vengono da noi, accompagnati dai loro ingegneri e si allenano in un’apposita area riservata, indossando guanti e tuta per ricreare l’effetto della competizione: l’ingegnere, tramite il simulatore, può monitorare tutto il percorso e in base alla guida, verifica il grado possibile di usura di gomme e motore”.
“Perciò – prosegue Bologni – la prossima tappa è quella di aprire una scuola di rally. Siamo l’unica scuola italiana che fa questo, ovvero parte teorica, simulazioni, fino alla messa in strada. Con il Comune udinese di Cavasso Nuovo, abbiamo una convenzione per la quale, a richiesta, viene chiuso al traffico per noi un tratto pari a 5 chilometri di strada dove poter fare le prove di guida e dove il pilota può davvero misurarsi con la sensazione di essere in gara. A questo livello si arriva dopo aver fatto anche delle esercitazioni su pista”.
Nei prossimi mesi, però, il centro investirà anche in corsi dedicati al tema della sicurezza e dei comportamenti da adottare durante una gara di rally. “Tutto questo lo vogliamo – spiega Bologni – perché in Italia manca una vera e propria cultura del rally, che non viene praticato sempre nella maniera più corretta ed è anche costoso come sport. La nostra idea è quella, oltre a formare i giovani in questa tipologia di competizione dando l’opportunità di allenarsi più spesso, di consentire loro, tramite degli accordi di collaborazione con le case madri, di spendersi in questa attività senza doversi sottoporre ai costi elevati che al momento ci sono. Vogliamo creare una vera e propria academy”.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Intervista video a cura di Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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