Un “vigneto plastic free” è il concetto emerso ieri sera, durante il primo degli incontri di Viticoltura, organizzati dall’amministrazione comunale di San Pietro di Feletto, nell’aula magna della scuola primaria.
L’incontro si è focalizzato sul tema dei “Materiali compatibili in vigneto: il presente e le opportunità e il futuro”, con un interesse sulla necessità di ridurre l’uso della plastica non solo in viticoltura ma, più in generale, in tutto l’ambito agricolo e produttivo.
L’appuntamento è stato introdotto da Benedetto De Pizzol (coordinatore regionale delle Città del Vino del Veneto), seguito dalle parole di ringraziamento del vicesindaco Giorgio Comuzzi, il quale ha ringraziato tutti i presenti e gli organizzatori, tra cui la Pro loco.
Ivo Nardi (vicepresidente del Consorzio) ha invece ricordato la necessità di preservare la salubrità del paesaggio, considerato come il suolo venga compromoesso dalla presenza delle microplastiche.
Luciano Soldan (referente per il settore agricoltura di Banca Prealpi SanBiagio) ha sottolineato la necessità di “fare sistema”.
Luca Dal Bianco (direttore tecnico della Cantina Cooperativa Cvc e componente della commissione tecnica del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg) ha rimarcato l’uso esagerato di plastica, motivo per cui è “fondamentale porre attenzione nelle scelte agronomiche, per evitare danni”.
“La plastica divenne una delle più grandiose scoperte degli anni cinquanta – ha proseguito – Soltanto alla fine degli anni Ottanta e agli inizi dei Novanta ci si rese conto che la plastica stava diventando un problema: la plastica si degrada, ma non sparisce e crea delle microplastiche“.
“Alcuni concimi chimici hanno piccoli fili di plastica, che consentono la lenta cessione della sostanza nel terreno – ha continuato – Le microplastiche provocano una conseguenza chimica nel suolo e possono entrare nelle piante, che hanno capacità di assorbirle, con una riduzione della produzione alimentare e un mutamento nei livelli della clorofilla”.
Dal Bianco ha quindi rimarcato la necessità di tenere conto di un insieme di fattori, “investendo in ricerca e sviluppo”, per “capire quale potrebbe essere un’alternativa alla plastica”.
Maurizia Seggiano e Patrizia Cinelli (rispettivamente professoressa ordinaria e associata di Fondamenti chimici delle tecnologie al Dipartimento di Ingegneria civile e industriale dell’Università di Pisa) si sono soffermate sul tema della “Gestione della plastica in vigneto: soluzioni attuali e alternative sostenibili”.
“La gestione della plastica nei vigneti ha un impatto”, hanno ricordato, facendo presente che la questione ha portato anche dei cambiamenti normativi.
“Le bioplastiche possono essere una delle tante soluzioni disponibili, anche se la plastica non sarà sostituibile al 100% – hanno detto le docenti – La plastica è al terzo posto come materiale più prodotto dall’uomo e in viticoltura viene utilizzata in vario modo, anche ad esempio per i legacci”.
Un incontro, quindi, quello di ieri sera, che è stato un invito a fare maggior attenzione all’impiego di plastica in viticoltura, visto l’impatto che dimostra di avere sul terreno.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto e video: Arianna Ceschin)
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