Collaborazione, buon vicinato e cittadinanza consapevole sono gli ingredienti che sono stati nominati di più per quanto riguarda l’attività di controllo del vicinato: nella serata di mercoledì 5 ottobre, nell’aula magna della scuola primaria di Rua di Feletto, si è infatti tenuto un primo incontro per parlare, in presenza dei cittadini interessati, di questa tematica (qui l’articolo).
Nel ruolo di relatori erano presenti, oltre al sindaco di San Pietro di Feletto Maria Assunta Rizzo, il comandante della Polizia locale Claudio Mallamace, il primo cittadino di Povegliano Rino Manzan e Livio Zago, consigliere del medesimo Comune.
Dalla scorsa estate il sindaco Rizzo non aveva nascosto l’intenzione di attivare il servizio di controllo del vicinato (normativamente inserito nella categoria della “sicurezza integrata”), specialmente a seguito di alcuni episodi di furto verificatisi in zona: l’incontro è stato il primo tassello di un percorso, che porterà alla costituzione di diversi gruppi (uno per frazione, con un coordinatore e un vice coordinatore) e alla loro formalizzazione.
Venditori porta a porta, pseudo operatori del gas e dell’acquedotto, truffe: sono stati alcuni dei punti affrontati, mentre la raccomandazione principale emersa è stata quella di “non far entrare mai in casa nessuno che non si conosce”.
Il controllo del vicinato ha anche un “risvolto sociale” – hanno rimarcato i relatori – in quanto comprende la segnalazione di animali smarriti, l’interruzione di servizi di fornitura delle utenze, situazioni di degrado urbano e disagio, atti di vandalismo contro cose o proprietà, criticità ambientali (abbandono di rifiuti, incendi o casi di inquinamento).
Le cose da non fare sono inseguimenti, pattugliamenti, ronde: non bisogna sostituirsi alle Forze dell’ordine ma contattarli in caso di necessità.
“Vediamo, osserviamo e segnaliamo”: questa la regola, o meglio, il motto che i componenti dovranno tenere a mente, ponendo attenzione, ad esempio, a persone sospette che passano e magari scattano delle fotografie.
Consigliato invece, a livello generale a tutta la cittadinanza, l’accorgimento di tenere di sera una luce esterna accesa (se possibile meglio utilizzare i “simulatori di presenza”, per cui le luci si accendono e spengono a seconda della presenza o meno di qualcuno), chiudere bene porte e portefinestre, evitare di mettere soldi o preziosi nei luoghi più scontati. Inoltre, è necessario tenere a mente che i ladri approfittano della maggior confusione portata da mercati, eventi organizzati o ristrutturazioni per introdursi nelle abitazioni, prediligendo quelle situate in strade poco frequentate o vicino a vie di fuga.
Le segnalazioni pervenute dai partecipanti all’attività dovranno confluire all’interno di un gruppo Whatsapp, dove non potranno essere inviati messaggi di commento e di auguri, come non sarà consentito divulgare il nome e cognome della persona (se conosciuta) che sta commettendo un comportamento giudicato scorretto.
“Se succede qualcosa di importante, si può subito chiamare i Vigili del fuoco o il 112 e poi segnalare sul gruppo il fatto, specificando di aver già allertato le Forze dell’Ordine. Nei gruppi Whatsapp non potranno essere inserite informazioni riprese da Facebook – è stata una delle indicazioni fornite ieri sera – Le foto possono essere fatte, ma sarebbe meglio inviarle al coordinatore del gruppo o direttamente al sindaco”.
Ai cittadini partecipanti al servizio verrà fornito un adesivo da esporre all’esterno dell’abitazione, per segnalare che nell’edificio ci sono persone coinvolte nel progetto.
Da parte sua, il comandante Mallamace ha affermato che la provincia di Treviso è una tra le 10 più sicure d’Italia e nel caso specifico di San Pietro di Feletto non si sono verificati fenomeni di microcriminalità, ma episodi di furti in abitazioni, “come avviene un po’ dappertutto”. Attualmente il controllo del vicinato è attivo ad esempio a Susegana, Mareno di Piave e in una parte di Conegliano (quartiere di Campolongo e parco Rocca).
Mallamace ha inoltre avvisato che la Prefettura esegue un controllo dei componenti dei gruppi (che inizialmente possono contare al loro interno 10 persone), per sapere chi è che collabora nel territorio.
Rizzo ha invece assicurato che proseguirà il percorso burocratico per la formalizzazione dei gruppi stessi, mentre il Comune collocherà nel territorio comunale dei cartelli che segnalano la presenza di tale attività.
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it