La passione per il mondo del modellismo ha portato le “Ferrovie Felettane” (www.ferroviefelettane.it) ad arricchirsi di una nuova locomotiva: a San Michele di Feletto, frazione del Comune di San Pietro di Feletto, si trova infatti un circuito ferroviario di quasi 900 metri, che Alberto Celot Celotti ha ricavato nello spazio esterno di casa.
Un attaccamento al mondo di treni e trenini in miniatura che l’ha spinto a coniare questo nome allo spazio realizzato, ma il suo ingegno lo porta a dedicarsi continuamente alla creazione di nuovi modelli di treni e vagoni, sia a vapore che elettrici.
Ingegno che si nota in quella che è una vera e propria officina, ricca di modellini vari, strumenti e pezzi da assemblare, oltre a progetti e libri realizzati dallo stesso Celot Celotti, frutto della partecipazione a fiere e incontri di modellismo, oltre ai contatti con il settore anche all’estero.
“Questo è un lavoro di sentimento – ha raccontato Alberto Celot Celotti – Ho costruito un altro modello di locomotiva: mi piace sempre cercare qualcosa che non sono certo di poter fare, per imparare”.
E la vicenda della nuova locomotiva a carbone si intreccia alla figura di Arturo Caprotti (1881-1938), talentuoso ingegnere, noto per essere stato tra i progettisti di punta per il settore della trazione a vapore.
“Non si trova nessun disegno del meccanismo di Caprotti e, dovendolo fare in miniatura, era un problema – ha raccontato Celot Celotti – Finché ho avuto un contatto con le Ferrovie della Sardegna e sono stato invitato a Cagliari nel 2019, per vedere dei modellini: ho preso spunto da una carrozza passeggeri del 1913”.
“Caprotti nel 1921 brevettò questo meccanismo, ma non lasciò nessun disegno: veniva illustrato il principio, ma non c’erano le misure di quella che, comunemente, si potrebbe identificare come una scatolina – ha proseguito – Ho fatto diversi tentativi: la locomotiva andava solo avanti e non indietro, quindi ho rifatto il progetto di questa stessa scatolina”.
“Per realizzare la nuova locomotiva ho impiegato diverso tempo, da novembre 2019 ad aprile 2024 – ha spiegato – Pesa ben 105 chilogrammi, mancano ancora il pezzo davanti e un collaudo esterno. Ora sto costruendo i due vagoni da posizionare dietro alla locomotiva, dove ci si può sedere”.
Una locomotiva che è il risultato dell’assemblaggio di ben 1.700 pezzi, tagliati con precisione: il collezionista ha raccontato di trovare supporto da una ditta di Colle Umberto, ma alcuni pezzi se li fa realizzare con la stampa in 3D e tramite l’uso delle nuove tecnologie, addirittura con il taglio a getto d’acqua.
“Volevo fare qualcosa di nuovo – ha aggiunto – Questa è una locomotiva che funziona a carbone: il vapore aziona poi i cilindri ed esce dal tubo. Ci sono leve, vari dettagli e fari funzionanti, assieme a un sistema di innalzamento della locomotiva per evitare il rischio di deragliamento. C’è inoltre un sistema contro il pericolo di slittamente delle ruote e una marmitta contro il sibilo del vapore”.
“Ho realizzato vari libri sulla mia passione, tra cui un diario di bordo di tutta questa costruzione e un manuale operativo su come gestire l’intera operazione”, ha spiegato.
Una passione che Celot Celotti porta avanti con serietà e in maniera organizzata: per trasportare questa locomotiva (e altri modelli, considerato il loro peso considerevole) ha fatto realizzare un gabbione, che viene sollevato e posizionato all’interno di un camion.
Per le trasferte all’estero, invece, si affida al noleggio delle vetture.
Un impegno che fa sì che la storia delle Ferrovie Felettane continui.
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