Continua a suscitare profondo cordoglio la tragedia consumatasi ieri, mercoledì 27 luglio, a Revine Lago, dove una bambina ucraina di 8 anni, Mariia Markovetska, è morta dopo essere scomparsa all’interno delle acque lacustri di Santa Maria (qui l’articolo).
Mariia, che era ospite del Collegio San Giuseppe e si trovava in escursione nelle zone del lago con il gruppo parrocchiale, era arrivata a Vittorio Veneto nel marzo scorso dopo l’inizio della guerra in Ucraina.
È proprio la comunità cristiana vittoriese che unisce i fedeli del Paese d’origine della piccola Mariia a manifestare il proprio dolore per la drammatica vicenda attraverso le parole di don Yuriy Khodan, cappellano ucraino nelle diocesi di Vittorio Veneto e Belluno – Feltre, intervistato da Qdpnews.it agli inizi del conflitto russo-ucraino (qui l’articolo).
“Siamo vicini alla famiglia di Mariia Markovetska con l’affetto e la nostra più sentita preghiera, e siamo all’opera per fornire gli aiuti necessari – ha affermato il sacerdote, che per le sue celebrazioni settimanali fa riferimento alla chiesa dell’Istituto Missioni Consolata a Vittorio Veneto e alla parrocchia di Santa Maria delle Grazie in Conegliano -. Non conoscevo personalmente Mariia e i suoi cari, ma oggi ho potuto mettermi in contatto con loro: la madre e la nonna sono chiuse in un profondo dolore per questa tragedia, e ho offerto la mia disponibilità per fornire sostegno morale e spirituale in queste difficilissime ore”.
“D’accordo con la famiglia – prosegue il religioso – abbiamo deciso di organizzare una messa in suo ricordo sabato 30 luglio alle ore 14 nella chiesa dell’Istituto Missioni Consolata a Vittorio Veneto, dove potremo pregare insieme per lei. Prima che Mariia faccia ritorno in Ucraina insieme ai suoi familiari, mi recherò in ospedale a benedire la salma”.
Per l’espatrio in Ucraina saranno necessari una serie di passaggi burocratici; nell’attesa, continua l’ondata di solidarietà e partecipazione al grave lutto, anche da parte della comunità cristiana della diocesi di San Tiziano.
Se ne è fatto interprete ieri il vescovo Corrado Pizziolo, che ha espresso “il suo profondo dolore e la propria vicinanza ai familiari della piccola, in particolare ai suoi genitori” e ha assicurato “la sua personale preghiera per la bambina e per la sua famiglia, e anche per quanti sono più direttamente coinvolti in questo tragico evento”, con l’auspicio “che si possa chiarire al più presto la dinamica di quanto accaduto”.
Proprio in questa direzione, la Procura della Repubblica di Treviso ha aperto, in seguito al decesso della piccola Mariia, un fascicolo con le ipotesi di reato di omicidio colposo e omessa vigilanza. Al momento non ci sono persone indagate.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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