C’è preoccupazione in questi giorni al Parco archeologico del Livelet di Revine Lago: il maltempo non ha risparmiato il villaggio di palafitte ricostruito secondo gli usi e costumi dell’era del Neolitico, dell’età del Rame e del Bronzo (qui l’articolo).
L’acqua della pesante perturbazione abbattutasi sul territorio ha provocato degli ingenti allagamenti nello spazio del Parco, insinuandosi all’interno delle palafitte, danneggiando le pareti realizzate in terra.
Se è ancora presto per fare una conta precisa dei danni e non resta altro che attendere che l’acqua cali, come hanno fatto sapere dall’organizzazione del Parco, dall’altra c’è comunque una certa preoccupazione, amplificata anche dai disagi della pandemia in corso.
Lo stesso Giovanni Follador, presidente dell’Unpli Veneto, aveva spiegato come il periodo estivo avesse registrato delle visite oltre alle aspettative: centri estivi e visite guidate all’insegna delle precauzioni avevano consentito il prosieguo delle attività.
Ora, però, il Parco ha subito dei “danni importanti”, come aveva sottolineato Giovanni Follador, il quale aveva auspicato un intervento anche da parte della Regione.
Oltre ai danni dal maltempo, l’organizzazione non ha fatto mistero di quanto lo sguardo sia rivolto alla primavera, con la speranza di una ripresa delle attività didattiche con le scuole, il punto forte del Parco: solitamente l’area archeologico-didattica resta chiusa fino alla fine di febbraio, per poi riaprire proprio con l’offerta formativa rivolta alle scolaresche.
“Temiamo che anche la primavera sia senza scuole, che è per noi il grosso delle attività. – hanno fatto sapere dal Parco – Ciò comporta anche per i nostri operatori un’altra primavera senza o con scarso lavoro”.
Una certa preoccupazione “su più fronti”, quindi, sta interessando il Parco specialmente in questi giorni, dove il maltempo non ha fatto altro che portare con sé delle problematiche ulteriori.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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