Grande successo di pubblico per la finale nazionale del Palio delle botti organizzata a Refrontolo: una due giorni fatta di sport, amicizia, convivialità e spirito di comunità che ha caratterizzato sabato 8 ottobre e la giornata di ieri, domenica 9 ottobre.
Dieci le squadre arrivate sabato, ospitate nelle strutture del refrontolese e della vallata, a spese del Comune organizzatore. Dopo due anni di attesa (Refrontolo avrebbe dovuto ospitare la finalissima già nel 2020), il paese ha potuto accogliere il più importante evento nell’ambito dell’associazione Città del Vino, riuscendo a conquistarsi la giusta ricompensa per tanto lavoro fatto: la strepitosa vittoria della finale nazionale.
Prima è stato il turno della gara di spinta femminile in cui Refrontolo si è piazzato al quarto posto, per poi rimontare alla grande nei quasi 1.500 metri di gara maschile (tra salite impegnative e discese insidiose per la tenuta della botte): nonostante il testa a testa con la squadra di Maggiora (nel novarese), il quartetto refrontolese – composto da Nicola Bottega, Simone De Nardi, Alessandro Del Vecchio e Alex Antoniazzi, con la supervisione del capitano Andrea Bellè – è riuscito a strappare la vittoria ai contendenti, tagliando il traguardo nel giubilo di tutti i presenti, mentre ben venti giudici di gara seguivano il percorso per assicurarsi che non ci fossero irregolarità durante la competizione.
“È stata più dura del solito, si sono alzati i livelli di tutte le squadre – ha raccontato lo spingitore Alex Antoniazzi, una volta tagliato il traguardo – C’è stato per noi tanto allenamento ma, come si dice, alla fine ‘Chi la dura, la vince'”.
La classifica maschile, oltre alla vittoria di Refrontolo, ha registrato un secondo posto per Maggiora (Novara), il terzo per Avio (Trento), seguito in ordine da Suvereto (Livorno), Brentino Belluno (Verona), Santa Venerina (Catania), Cavriana (Mantova), Furore (Salerno) e Vittorio Veneto. Per quanto riguarda la classifica femminile, invece, Brentino Belluno ha conquistato il podio più alto, seguito da Maggiora, Avio, Refrontolo, Santa Venerina, San Gusmè (Siena), Vittorio Veneto e Cavriana.
Santa Venerina, inoltre, ha ottenuto il trofeo (sia per il settore maschile che femminile) per la vittoria del torneo nazionale delle botti (ovvero in riferimento al punteggio ottenuto con la vincita delle varie gare durante l’anno).
Al momento delle premiazioni, la comunità di Refrontolo, l’associazionismo e l’amministrazione comunale hanno fatto ben sentire l’orgoglio per la propria squadra, cantando tutti assieme l’Inno di Mameli. Un momento emozionante, come lo è stata anche la performance dell’artista Uendalina Faleschini la quale, in un gonfalone raffigurante il Molinetto della Croda, ha realizzato il simbolo della squadra vincente.
Una finale che è stata preceduta dal corteo del Palio, con la banda di Refrontolo assieme a quella di Chies d’Alpago e a tutte le squadre in gara, accompagnate dai propri sostenitori (Maggiora contava un gruppo di ben 60 persone), il lancio dei palloncini da parte dei bambini e la benedizione di monsignor Giuseppe Nadal.
Una festa di comunità che è stata una soddisfazione in primis per il sindaco Mauro Canal: “Speravo nella vittoria della nostra squadra. Ci eravamo preparati bene ed era una vittoria che cercavamo e che abbiamo raggiunto per la prima volta, da quando abbiamo iniziato nel 2012. Quando si vedono le persone lavorare assieme per un obiettivo comune, credo sia la più grande soddisfazione da sindaco”.
“Ringrazio gli sponsor, tutte le associazioni e i volontari del Comune – ha proseguito – L’organizzazione è andata come speravamo e tutti i tempi della scaletta sono stati rispettati. A Refrontolo, inoltre, si è tenuto il coordinamento regionale dell’associazione Città del Vino”.
Una comunità, quella di Refrontolo, che ha dimostrato il significato del termine “unione” e “condivisione di intenti”, con ben 200 volontari su 1.750 abitanti impegnati nella macchina organizzatrice, i quali hanno degnamente accolto il pubblico delle grandi occasioni. Si può dire che lo spettacolo più bello, performance sportiva a parte, sia stato quello dell’amicizia tra squadre che, al termine della gara, si sono congratulate a vicenda e abbracciate con evidente sincerità, dimostrando uno spirito di condivisione in ogni momento (la squadra di Maggiora ha offerto il riso Carnaroli usato per la cena del sabato, mentre Vittorio Veneto ha prestato le proprie botti per la gara).
In questi due giorni gli ospiti istituzionali sono stati: l’onorevole Gianangelo Bof, i consiglieri regionali Alberto Villanova e Tommaso Razzolini, Benedetto De Pizzol di Città del Vino, il vicesindaco di Farra di Soligo Silvia Spadetto, Luigi De Faveri dell’azienda Eclisse, il maresciallo Alberto Bosco (comandante della stazione dei Carabinieri di Vittorio Veneto), la vicaria dell’istituto comprensivo di Pieve di Soligo Giuliana Floriani, la dirigente dell’istituto Cerletti di Conegliano Mariagrazia Morgan, il luogotenente Andrea Bo (comandante della stazione dei Carabinieri di Pieve di Soligo) e il suo vice, ovvero il maresciallo Diego Radicioni, lo storico ex presidente di Città del Vino Floriano Zambon, il coordinatore sezionale della Protezione civile Ana di Conegliano Claudio Lucchet, i cappellani di Refrontolo don Luca e don Davide, Stefania Pianigiani (Città del Vino), il segretario comunale di Refrontolo Sergio Camilleri, l’enologo Giuseppe Liessi, il dirigente dell’istituto comprensivo di Pieve di Soligo Stefano Ambrosi, il presidente di Città del Vino Angelo Radica, il direttore scientifico dell’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi” di Pieve di Soligo Marco Zabotti.
La finalissima è stata inoltre preceduta da una cena di presentazione delle squadre con 400 persone, organizzata per la serata di sabato in piazza Francesco Fabbri. Ospite d’eccezione, l’inviato di Striscia La Notizia Cristiano Militello, noto per la rubrica “Striscia lo striscione”, che ha intrattenuto il pubblico.
“Bella serata, sono soddisfatto di come tutti abbiano lavorato – ha detto durante la serata Roberto De Stefani, consigliere rappresentante di Refrontolo in Città del Vino – Ringrazio tutti, in particolare le associazioni che hanno collaborato con il giusto spirito all’evento. Un pensiero anche a chi non c’è più, il cui ricordo rimane sempre tra noi”.
Un weekend in cui Refrontolo ha dimostrato non solo di sapere organizzare molto bene un evento ma anche, volendo, di potersi mettere in cattedra e insegnare come si fa. Ora, passata la fatica del weekend, si vocifera che tra i volontari ci possa essere prossimamente un incontro, per dirsi “grazie” a vicenda per l’aiuto dato in questo appuntamento così importante.
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