Refrontolo, tragedia del Molinetto, Comune e Pro loco contestano la perizia del consulente d’ufficio

Continua davanti al tribunale civile la battaglia per la tragedia del Molinetto, costata la vita a Luciano Stella, Maurizio Lot, Fabrizio Bortolin e Giannino Breda, spazzati via dalla piena del torrente Lierza la notte del 2 agosto 2014.

Battaglia che si è accesa dopo il deposito della perizia del consulente tecnico d’ufficio, disposta dal tribunale, che ha stabilito che l’area del Molinetto non fosse sicura, soprattutto in previsione di possibili inondazioni provocate da abbondanti precipitazioni come del resto già accaduto in passato e che, proprio per questo, la tensostruttura nella quale si stava svolgendo la Festa dei Omi, mai sarebbe dovuta essere installata in luogo.

Una tesi opposta a quella a cui è arrivato il processo penale al termine del quale il gup Angelo Mascolo ha assolto tutti gli imputati, tecnici del comune, della società che aveva redatto il piano di assetto del territorio e il presidente della Pro Loco, ritenendo che la piena del torrente e l’esondazione fossero invece dovute all’eccezionale maltempo e non fossero prevedibili.

Rilevando addirittura una colpa nelle vittime definite dal giudice “imprudenti”. Nella causa civile, avviata dai parenti di Luciano Stella assistiti dall’avvocato Luciano Gazzola, sono chiamati a rispondere il comune e la Pro Loco i cui legali nell’ultima udienza hanno contestato gli esiti della perizia del consulente del tribunale Lanfranco Tesser.

Per farlo hanno depositato una serie di osservazioni che minano al cuore il lavoro del consulente: “La perizia è sbagliata perché il metodo scientifico adottato non è condivisibile”. Il processo è stato quindi aggiornato al 26 novembre

(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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