Incubo finito per i quattro imputati per la tragedia del Molinetto della Croda, avvenuta il 2 agosto 2014: era sera quando, era in corso la tradizionale “Festa dei omi”, quando l’esondazione del torrente Lierza ha provocato la morte di Maurizio Lot, Luciano Stella, Giannino Breda e Fabrizio Bortolin, dopo aver travolto il tendone (nella foto) dov’era ospitatato l’evento.
Oggi, martedì 8 gennaio, al tribunale di Treviso è giunta l’assoluzione perché il fatto non sussiste per i quattro imputati, ovvero l’architetto Leopoldo Saccon e il geologo Celeste Granziera – tecnici incaricati di redigere il Piano di assetto del territorio (Pat) -, il presidente della Pro loco di Refrontolo Valter Scapol e Annalisa Romitelli, all’epoca responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Refrontolo.
Assoluzione che mette il punto a un incubo giudiziario durato quattro anni e mezzo: secondo il pubblico ministero Mara De Donà, infatti, non sarebbe stata segnalata la pericolosità idrogeologica dell’area del Molinetto.
Inoltre, nel corso dell’udienza del 4 giugno scorso, l’ingegnere Luca Ferraris era stato nominato perito con l’incarico di condurre ulteriori sopralluoghi sull’area della tragedia, sopralluoghi a cui avrebbero potuto partecipare anche dei consulenti tecnici nominati dalla difesa dei quattro imputati.
A distanza di qualche mese, si è chiuso uno spiacevole capitolo di cronaca territoriale per Saccon, Romitelli, Graziera e Scapol, presidente di quella Pro loco che nell’estate del 2017 aveva scelto di sospendere ogni attività in segno di rispetto per la vicenda giudiziaria in corso, potendo contare sulla medesima scelta, come dimostrazione di vicinanza, da parte delle associazioni del paese.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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