Nel tardo pomeriggio di martedì 8 marzo a Refrontolo è stata intitolata la panchina rossa (simbolo della lotta contro la violenza di genere) alla pittrice veneziana Emma Ciardi (1879-1933).
La panchina è stata posta in piazzetta Emma Ciardi, situata a lato della chiesa parrocchiale e istituita nel marzo 2019 (assieme a piazzetta don Carlo Ceschin, collocata sull’altro lato della strada), durante l’amministrazione di Loredana Collodel, ieri presente alla cerimonia oltre a un altro ex sindaco, Mariagrazia Morgan, ora dirigente dell’istituto Cerletti di Conegliano.
Presenti anche il sindaco di Refrontolo Mauro Canal, il vicesindaco Roberto Collodel, l’assessore Matteo Corbanese, i consiglieri di maggioranza Roberto De Stefani, Ylenia Meneghin e Federica Meneghin, il consigliere di minoranza Gianpiero De Diana, il primo luogotenente Alberto Bosco (comandante della Caserma dei Carabinieri di Pieve di Soligo), monsignor Giuseppe Nadal, assieme a Lucia Antoniazzi del circolo ricreativo Arcobaleno e alle sue componenti.
Ma non sono mancate all’appuntamento neppure alcune maestre, dei bimbi e altri paesani.
La figura di Emma Ciardi non è ricordata casualmente nel territorio di Refrontolo: proprio nel paese la pittrice aveva infatti acquistato una villa, dove dal suo studio era impegnata nel raffigurare il panorama circostante con i suoi pennelli.
Uno studio che è ancora conservato in villa Ciardi, poi divenuta villa Pasinetti e ora villa Buosi (sede del b&b “Alle Zagare”), in via Vittoria, a lato del percorso stradale che conduce verso l’area del pievigino. Paolo Buosi e Loredana Marchi, gli attuali proprietari della villa, erano anch’essi presenti alla cerimonia.
Quello di Ciardi è stato un talento artistico riconosciuto dal Times di Londra nel 1924, talento che la portò a esporre nelle più importanti gallerie e a partecipare alle rassegne d’arte nazionali ed estere. Emma Ciardi è stata inoltre un profilo di donna fuori dagli schemi per la propria epoca, in quanto fece della sua passione un vero e proprio lavoro.
L’intitolazione della panchina all’artista è stata frutto di una collaborazione tra il Comune e l’associazione Arcobaleno.
Il primo cittadino ha citato il problema crescente della violenza di genere, affermando che la scelta di intitolare la panchina-simbolo alla pittrice, per di più il giorno della Festa della Donna, non è stata casuale. “Sono numeri importanti, quelli degli episodi di violenza, e in costante aumento, non è sempre facile denunciare – ha dichiarato Canal – Il pensiero ora va anche alle donne ucraine, per la situazione difficile e senza una visione certa della fine che stanno subendo“.
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