Dal 23 marzo al 21 giugno al Museo Gypsotheca “Antonio Canova” sarà possibile ammirare la mostra-dossier dal titolo “ Canova e la nascita della scultura moderna”, curata dalla professoressa Elena Catra.
Si tratta di una mostra diffusa: parte dell’esposizione è stata allestita all’interno dell’Ala Lazzari, il cuore della gipsoteca; mentre una seconda sezione è stata ubicata in quella che fu la casa dello scultore.
Perché si fa riferimento alla “nascita della scultura moderna”? Per comprendere la scelta del titolo della mostra è necessario tornare al primo soggiorno romano di Canova che iniziò nel 1779. Lo scultore, allora ventiduenne, giungeva nella Città Eterna portando con sé gli stilemi propri del barocco lagunare.
Saranno proprio il soggiorno capitolino e la vista delle opere degli antichi maestri ad imprimere una svolta drastica: il superamento dell’eredità barocca lo porterà ad abbracciare i principi estetici neoclassici che lo renderanno famoso in tutto il mondo.
A segnare materialmente questo passaggio è la storia del concepimento del suo capolavoro giovanile: il Teseo sul Minotauro. Quando l’ambasciatore veneto a Roma, Girolamo Zulian, donò al giovane Canova un blocco di marmo, lasciandogli piena libertà di scelta sul soggetto da raffigurare, inizialmente lo scultore aveva pensato a un’ambientazione dinamica, rappresentando lotta nel pieno del suo svolgimento. La scelta finale, tuttavia, fu quella raffigurare il momento di quiete dell’eroe dopo la vittoria, in opposizione all’ideale barocco che prediligeva scene di azione.
Nella versione canoviana, Teseo è seduto sul Minotauro in atto di trionfo: tiene in mano la clava con cui ha abbattuto il nemico. Il Minotauro è proteso esangue, in una posa innaturale.
In occasione della mostra, i visitatori potranno osservare l’originale della Testa di Teseo in gesso proveniente da una collezione privata e concessa al museo in comodato gratuito. L’opera, esposta per la prima volta al pubblico, è messa a confronto con il primo modellino realizzato da Canova, come studio della scultura, e la sua versione finale in gesso.
Oltre alle celebri sculture, il percorso espositivo nella casa natale di Canova offre uno sguardo sulle influenze e sulle connessioni che accompagnarono la realizzazione del Teseo sul Minotauro. Tra le opere esposte spicca l’Autoritratto di Gavin Hamilton, pittore scozzese che fu una figura chiave per il giovane Canova, guidandolo nel contesto artistico romano del XVIII secolo.
Hamilton supportò ed elargì preziosi consigli a Canova durante la realizzazione del Teseo, opera che Joseph von Fries, banchiere viennese, acquistò durante il suo Grand Tour in Italia (1787-1788), entrando in contatto con Goethe e la comunità artistica internazionale. Come testimonianza della sua collezione, Fries si fece ritrarre da Angelika Kauffmann accanto all’opera e commissionò una celebre incisione a Raffaello Morghen.
Chiude il percorso il volume Opere di scultura e di plastica di Antonio Canova (1821) di Isabella Teotochi Albrizzi, esempio delle pubblicazioni che diffusero nel mondo la grandezza dell’artista attraverso incisioni raffinate e descrizioni erudite.
(Autore: Francesco Bruni)
(Foto: Francesco Bruni)
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