Il rap possagnese è vivo e vegeto, un paese non solo dunque dedito ai motori ma anche alla musica.
Il giovane rapper Red Key (Giovanni Fornasier) di 23 anni ha scelto la strada del rap per raccontare un territorio da una visione “underground”.
Lontano dalle sonorità commerciali della trap l’artista cerca di mantenere vivo l’hip hop in un’epoca che a questo genere ormai è sempre più avversa.
A volte però il rap viene frainteso, soprattutto nelle aree dell’Alta Marca trevigiana, una problematica che il giovane ha voluto subito affrontare: “Nei nostri piccoli paesetti tanta gente pensa che il rap non sia un buon esempio per i giovani – afferma – e spesso viene frainteso. Con i miei brani io voglio esprimere le mie emozioni e sensazioni e voglio che l’ascoltatore riesca a comprendere la quotidianità da un altro punto di vista“.
Essere in onda sulla base avvicinandosi quasi a un rap melodico, un leit motiv, quello di Red Key, che è quasi pura spontaneità: “Quando scrivo le mie canzoni non c’è bisogno di stare tanto a pensare – spiega – I testi ti devono venire dal cuore, perchè il rap è questo, bisogna lasciarsi andare ed essere ispirati, seguendo possibilmente una metrica fissa“.
Un connubio tra semplicità ed emozioni: che assieme formano le tematiche musicali che il rapper possagnese vuole esprimere.
Nessun “No Sense” dunque come dice il singolo del 23enne: “Ho voluto scegliere appositamente quel titolo – ammette – A primo impatto uno magari non coglie il significato ma sono io in realtà che do il senso alla canzone, andando incontro a chi ascolta. C’è ovviamente chi lo coglie e chi non lo coglie come in qualsiasi tipo di musica“.
Sound e beat utilizzate come valvole di sfogo e che trovano linfa grazie ai testi “underground”: questo è il mondo di Red Key, un mondo che, nel suo piccolo, vuole far breccia nel cuore degli ascoltatori offrendo un’alternativa al monopolio della trap.
(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
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