“Una tragedia italiana”: celebrato il Giorno del Ricordo assieme agli studenti

Oggi, 10 febbraio, è una giornata tristemente nota, perché ricorda una delle pagine buie della storia del Novecento: il Giorno del Ricordo rende infatti memoria alle migliaia di persone che vennero uccise e gettate nelle foibe, oltre agli esuli istriani, fiumani, giuliano-dalmati, costretti a dover lasciare le proprie case da un giorno all’altro.

Pieve di Soligo la scelta è stata quella di condividere questo momento di memoria storica insieme agli studenti del territorio.

La cerimonia si è tenuta al Monumento ai Caduti situato in centro (di fronte alla Loggia): presente il sindaco Stefano Soldan con il vicesindaco Giuseppe Negri, la Protezione civile e i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, i Gruppi Alpini di Pieve di Soligo e Solighetto, gli Artiglieri di Pieve di Soligo e l’associazione Arma Aeronautica nucleo “Quartier del Piave” Soligo, il consigliere regionale Alberto Villanova, rappresentanti delle associazioni, alcuni consiglieri di minoranza, gli studenti della città, oltre ai rappresentanti dell’istituto “Marco Casagrande” e del Collegio Balbi Valier.

Le celebrazioni si sono aperte con l’alzabandiera sulle note dell’Inno di Mameli, mentre il tricolore è stato messo a mezz’asta, in onore dei Caduti. Momento seguito dalla deposizione di un omaggio floreale ai piedi del Monumento stesso.

Attraverso la memoria si costruisce il futuro – le parole pronunciate dal sindaco Soldan -. Oggi è una giornata in ricordo di persone trucidate non molti chilometri da qui”.

“Migliaia di persone sono state trucidate e altre, che avevano radici nei loro paesi, sono state cacciate di casa – ha proseguito -. Le cronache di questi anni e quello che sta succedendo, però, ci hanno fatto capire che non abbiamo imparato nulla”.

La scuola ha anche il compito di trasmettere i valori della nostra Costituzione“, ha commentato Gaetanina Da Fermo, in rappresentanza della dirigenza dell’istituto “Marco Casagrande”, mentre Stefano Uliana, direttore del Collegio Balbi Valier, ha osservato che “la parola ‘ricordo’ significa ‘riportare al cuore'”.

“Ricordiamo il male che può fare la guerra. L’augurio è quello di costruire un mondo di pace”, ha aggiunto.

“Una tragedia italiana dove sono morte dalle 7 mila alle 10 mila persone infoibate. Ci sono stati poi 250-350 mila esuli – ha dichiarato Alberto Villanova -. Questi esuli non sempre sono stati accolti bene: una ferita rimasta aperta per tanti decenni, fino al 2004, quando si è deciso di ricordare”.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Arianna Ceschin)
(Articolo e foto di proprietà di Dplay Srl)
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