Pieve di Soligo, primo matrimonio in chiesa dopo le restrizioni: il consigliere comunale Valentina Lucchetta sposa Samuel Favero

Si è respirata una bella atmosfera nella città di Pieve di Soligo per il primo matrimonio in chiesa dopo il lungo periodo interessato dalle restrizioni per l’emergenza Covid.

Questa mattina, il consigliere comunale Valentina Lucchetta, responsabile del gruppo interculturale Cultural-Mente, ha sposato Samuel Favero nel duomo di Pieve di Soligo.

Un bel segno di speranza dopo la fase più delicata della pandemia e un invito a guardare con ottimismo al futuro: a sposarsi, infatti, sono stati due giovani che hanno dimostrato di credere ancora nei valori del matrimonio, andando controcorrente rispetto a molti coetanei.

Presenti, oltre alle rispettive famiglie dello sposo e della sposa, il sindaco Stefano Soldan, il vicesindaco Luisa Cigagna, l’assessore Elena Bigliardi, alcuni membri del consiglio comunale di Pieve di Soligo e gli amici della coppia, baciata dalla fortuna per aver trovato una bella giornata di sole dopo i tanti giorni di pioggia che hanno caratterizzato questo mese di maggio.

Monsignor Giuseppe Nadal, dopo aver ricordato il detto popolare “quello che si fa di venerdì non finisce pì”, non ha nascosto di sperare che in futuro tanti altri giovani possano imitare l’esempio di Valentina e Samuel.

Domani è previsto un altro matrimonio in duomo a Pieve di Soligo anche se si dovrà aspettare il prossimo 15 giugno per avere qualche apertura in più.

Dopo il dibattito delle ultime settimane, non è più obbligatorio il “Covid manager”, la persona che deve tenere il registro degli invitati, controllare il green pass e la distribuzione ai tavoli oltre a verificare che vengano attuati tutti i protocolli di sicurezza.

In ogni caso, nei giorni precedenti all’evento il responsabile della cerimonia dovrà comunque preoccuparsi che sposi e invitati siano informati di tutte le misure da mantenere durante l’evento.

Il green pass è la documentazione che consente a ogni invitato di far parte della cerimonia e si può ottenere avendo effettuato un tampone nelle 48 ore precedenti oppure dimostrando di essere vaccinati da almeno 15 giorni (con la prima dose) o di essere guariti.

Dopo la cerimonia è necessario conservare la documentazione per 14 giorni e la mascherina va indossata sempre, ad esclusione del momento del pranzo, all’interno dei locali e all’aperto solo se non è possibile mantenere la distanza di 1 metro tra gli invitati non conviventi.

Rispetto al banchetto, è prevista la distanza tra i tavoli di almeno 2 metri e il buffet con somministrazione da parte del personale incaricato mentre è esclusa la possibilità per gli ospiti di toccare quanto esposto.

La modalità “self service” può essere eventualmente consentita per buffet realizzati esclusivamente con prodotti in monodose.

Le esibizioni di eventuali gruppi musicali devono seguire le specifiche regole previste per il settore e devono essere evitate attività e occasioni di aggregazione che non consentano il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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