Pieve di Soligo, la Fondazione Fabbri sostiene il Comune nella candidatura a Capitale italiana della cultura 2021

La Fondazione “Francesco Fabbri”, convinta dell’importanza della cultura per lo sviluppo economico e sociale del territorio, ha voluto sostenere fin dall’inizio la candidatura di Pieve di Soligo, con il coinvolgimento dell’Ipa Terre Alte della Marca Trevigiana, a Capitale italiana della cultura 2021.

La Fondazione, inoltre, ha avuto un ruolo significativo nell’iter di elaborazione e redazione del dossier di candidatura, presentato in questi giorni al Ministero e condiviso con numerosi soggetti e partner del territorio.

Il percorso di redazione del dossier, secondo le parole della stessa Fondazione, è stato l’occasione per riprendere le intuizioni politiche di Francesco Fabbri sul ruolo della comunità nello sviluppo e nella costruzione di innovazione per queste aree, integrandole e rendendole attuali per il particolare momento storico che stiamo vivendo.

Federico Della Puppa e Roberto Masiero, componenti del comitato curatoriale della Fondazione e responsabili per la parte tecnica e strategica nella realizzazione del dossier, si sono espressi in questi termini: “Il dossier non vuole essere un semplice programma di attività culturali, pensate per l’occasione, bensì uno strumento concreto di programmazione e condivisione di vere e proprie linee guida di un piano territoriale strategico. La cultura è sostegno reciproco, è concertazione di intenti e di buone pratiche ed è necessario creare un sistema di reti che aiuti lo sviluppo dell’intero territorio”.

Da questo è nata anche una riflessione sull’attuale emergenza sanitaria, che non sarebbe estranea a questo pensiero di innovazione, in quanto è proprio attraverso una riflessione culturale profonda che possiamo affrontare i cambiamenti che inevitabilmente si rifletteranno sulle nostre vite, dal welfare al lavoro, dall’utilizzo delle nuove tecnologie al ritorno all’uso sociale dei luoghi, dagli spazi pubblici a quelli destinati alle attività culturali.

In questa logica la Fondazione Fabbri proseguirà la sua missione di supporto al territorio per rispondere a questi cambiamenti, nella convinzione che il dossier presentato possa essere un primo e valido aiuto per uscire dalla crisi che stiamo vivendo.

Per il “dopo emergenza”, secondo il pensiero dalla Fondazione, sarà fondamentale “Ripensarci come territorio culturale”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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