La decisione è definitiva: la storica acacia che sorge in Borgo Stolfi, vicino alla passerella, verrà abbattuta. L’esito dello studio tecnico commissionato dal Comune di Pieve di Soligo nei giorni scorsi per verificare la stabilità della pianta (qui l’articolo) ne ha confermato la pericolosità, stabilendo la necessità del taglio radicale.
“L’albero non ha più alcuna speranza di vita – spiega Giuseppe Negri, assessore comunale all’ambiente – perché il legno nella parte esterna è completamente in marcescenza e non c’è alcuna possibilità di prorogare la sua sussistenza”.
“Le piante sono inevitabilmente soggette a un ciclo vitale – prosegue Negri – ma in ambito urbano non possiamo assolutamente aspettare fino alla sua naturale caduta, perché ciò comprometterebbe gravemente la sicurezza dei passanti, che spesso sono bambini e anziani”. Nella zona, inoltre, sorgono alcune abitazioni e un’area parcheggi particolarmente utilizzata.
I residenti più anziani hanno un ricordo vivido della “càssia”, soprannome dialettale conferitole affettuosamente dagli abitanti del Borgo, un albero presente anche nelle stagioni della loro infanzia: “L’acacia fa parte della memoria storica di Pieve di Soligo, perché è stata piantata con certezza prima della seconda Guerra mondiale – conferma l’assessore – e dispiace anche a noi come amministrazione dover procedere in questo modo. Al suo posto, metteremo a dimora un’altra pianta”.
Il Comune di Pieve di Soligo, infatti, si è distinto anche negli ultimi tempi nell’impegno per la valorizzazione dell’ambiente: è recente la notizia dell’imminente consegna delle piante ai cittadini aderenti al progetto “Ridiamo il sorriso alla Pianura Padana” (qui l’articolo).
L’acacia di Borgo Stolfi si erge per ben 8 metri di altezza, il tronco ha una circonferenza di 251 centimetri con un diametro di 80. Nella relazione dello studio è segnalata anche l’inclinazione della pianta di circa 30/35 gradi verso sud, oltre all’oscillazione nel caso di spinta: tali dati, come indicato da Negri, mettono in luce la grave compromissione dell’apparato complessivo.
In realtà, tale albero è sotto osservazione da un lungo periodo: nell’ottobre 2016 venne rilevato un disseccamento, a cui seguì un intervento di potatura nel settembre 2017. Negli ultimi anni, poi, l’aggravamento delle condizioni, fino allo studio tecnico e alla decisione finale del taglio.
Adesso è dunque questione solo di tempi tecnici: “La data dell’abbattimento dell’acacia non è ancora stata fissata – conclude Negri – ma con ogni probabilità l’intervento verrà effettuato da una ditta specializzata nelle prossime settimane”.
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