Luciani presto beato, il cardinale Stella: “Pastore autentico che ci ha voluto bene”. Il vescovo Pizziolo: “La santità normale di un grande comunicatore”

Sarà al fianco di Papa Francesco nella cerimonia di beatificazione di Albino Luciani fissata per domenica 4 settembre in San Pietro a Roma: il Cardinale Beniamino Stella, prefetto emerito della Congregazione per il clero e postulatore della Causa di canonizzazione di Giovanni Paolo I, ha manifestato il senso di attesa e di fermento che anima i fedeli in questi venti giorni che precedono l’importante celebrazione.

In occasione della Festa di Santa Maria Assunta, a cui è intitolato il Duomo della sua comunità di origine, Stella ha fatto ritorno a Pieve di Soligo e presieduto alcune celebrazioni solenni. A margine della messa festiva da lui officiata, ha espresso grande emozione per l’evento che riunirà in San Pietro tantissimi fedeli da ogni parte del mondo, e tra loro almeno cinquecento fedeli da tutta la diocesi di Vittorio Veneto (qui l’articolo).

“Non vediamo l’ora, ormai manca davvero poco a questa bella cerimonia – esordisce Stella (nella foto con monsignor Giuseppe Nadal, don Luca Soldan e il diacono Alberto Azzari) -. La celebrazione è stata preparata, e ci sono ancora pochi dettagli riguardanti le tre diocesi protagoniste dell’evento religioso, Belluno – Feltre, Vittorio Veneto e Venezia, che avrò modo di definire quando farò ritorno a Roma”.

“Questo nuovo beato è nato proprio all’ombra delle nostre montagne – prosegue il postulatore –, ci ha voluto bene e servito per molti anni. È bello vedere come sia rimasto nella grata memoria di tanti, che ricordano di aver ricevuto da lui il sacramento della Cresima o una visita in parrocchia, a casa o in ospedale”.

“È stato un Pastore di grande fede e umanità, che ha incarnato davvero l'”humilitas” del suo stemma episcopale – conclude Stella -: uno di quelli che non si fanno notare, ma che lavora, opera e lascia dietro sé tanto bene compiuto”.

La scorsa domenica 31 luglio Stella era atteso a Pieve per la festa del 35esimo anniversario di episcopato (qui l’articolo), ma cause di forza maggiore lo avevano trattenuto a Roma. Domenica scorsa, dunque, la comunità ha tributato l’augurio di bene e affetto al porporato, che ha ricevuto in dono per le mani dell’arciprete monsignor Giuseppe Nadal una copia con dedica di un prezioso volume dedicato alla storia della città.

Al termine della messa, salutando i fedeli sul sagrato del Duomo, il porporato pievigino si è anche intrattenuto, pronunciando parole di solidarietà e incoraggiamento, con Gino e Nadia Ros, genitori di Andrea, il consigliere comunale recentemente scomparso per malattia (qui l’articolo), che proprio domenica 14 agosto avrebbe compiuto 39 anni.

In questi giorni anche il vescovo di Vittorio Veneto, monsignor Corrado Pizziolo, ha scritto un intervento in merito alla tanto attesa cerimonia di beatificazione del suo illustre predecessore, pastore della diocesi di San Tiziano dal 1959 al 1970.

“È davvero un grande dono di grazia avere, in uno stesso anno, la beatificazione di due membri della nostra Chiesa diocesana – ha esordito il presule vittoriese – padre Cosma Spessotto e monsignor Albino Luciani, il primo evangelizzatore e martire, il secondo vescovo e papa, accomunati da una fede autentica e profonda e, insieme, dal desiderio e dall’impegno di comunicarla e trasmetterla ai fratelli”.

Pizziolo ha evidenziato come per Luciani si sia trattato “di una santità molto normale, vissuta nei ritmi e nelle forme di una vita ordinaria: la sua è stata la vita di un cristiano che ha saputo corrispondere con generosità e fedeltà, nella vita di ogni giorno, alla chiamata del Signore. E quando le responsabilità sempre più pesanti gli sono state caricate sulle spalle, le ha vissute con grande fiducia e serenità, confidando nella presenza fedele del Signore”.

Il vescovo di Vittorio Veneto ha poi messo in luce l’aspetto di “comunicatore immediato ed efficace”: “La facilità con cui trasmetteva contenuti anche impegnativi e difficili della fede cristiana nasceva certamente dalla sua preparazione teologica, ma più profondamente dalla sua esperienza di fede originata, come era solito dire, sulle ginocchia della mamma e sempre fedelmente mantenuta. La vicenda spirituale di Luciani rappresenta dunque un grande incoraggiamento per ogni battezzato a vivere la propria vita cristiana come “chiamata alla santità””.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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