“Siamo in difficoltà, mettetevi nei nostri panni: prima abbiamo dovuto gestire l’emergenza Covid e ora le nostre entrate si sono ridotte a causa della chiusura del ponte di via Piave che ha reso più difficile l’arrivo dei nostri clienti e dei turisti a Barbisano”.
Con queste parole una rappresentante dei commercianti di Barbisano ha voluto manifestare al sindaco di Pieve di Soligo, Stefano Soldan, il disagio che lei e i suoi colleghi stanno vivendo per il calo di guadagni legato alla chiusura del ponte di via Piave che, di fatto, ha parzialmente isolato la frazione.
Per questo ieri, lunedì 10 agosto 2020, l’amministrazione comunale di Pieve di Soligo, su richiesta degli stessi esercenti, ha voluto incontrare i commercianti di Barbisano per fare il punto della situazione sui lavori al ponte ma, soprattutto, per spegnere le polemiche sulla possibilità di posizionare un ponte provvisorio ma anche quelle relative al cantiere che per alcuni è spesso fermo o, comunque, starebbe procedendo a rilento.
L’assessore ai lavori pubblici di Pieve di Soligo, Giuseppe Negri, ha sottolineato come tutto sia iniziato lo scorso 3 dicembre in una riunione con Mom (Mobilità di Marca) nella quale l’azienda di trasporti ha spiegato che le sue corriere non sarebbero più passate per il ponte a causa della pericolosità del manufatto che richiedeva degli interventi di messa in sicurezza.
La prima soluzione provvisoria è stata quella di mettere un semaforo con l’attivazione di un senso unico alternato, in attesa della chiusura temporanea del ponte per i lavori necessari a permettere la circolazione in sicurezza dei veicoli.
Lo scorso 28 maggio, superata la fase più acuta dell’emergenza Coronavirus, c’è stato l’affidamento dei lavori e il 3 giugno si è aperto il cantiere che, a causa delle piogge abbondanti, è rimasto “deserto” per dieci giorni.
“Non abbiamo avuto nessuna richiesta di proroga dei tempi necessari ai lavori – ha spiegato l’assessore Negri – I ritardi che abbiamo avuto rientrano nelle pieghe dell’intervento per il quale sono stati previsti 170 giorni”.
In molti si sono chiesti perché il cantiere non fosse stato aperto durante il lockdown ma il sindaco di Pieve di Soligo ha precisato che, non essendo un’opera strategica, non era possibile ottenere la deroga per iniziare prima i lavori.
L’ingegner Fuser e l’architetto Collatuzzo hanno spiegato i dettagli tecnici dell’opera, sottolineando le difficoltà della messa in sicurezza di un manufatto storico con un’area di cantiere molto ristretta e delicata per la presenza della fibra ottica, di elettrodotti e tubazioni (gas, illuminazione, Telecom ecc).
La fine dei lavori, prevista per il prossimo 19 novembre, potrebbe comunque essere anticipata con l’importante aspetto che il ponte di Barbisano, grazie a questo intervento, sarà autorizzato al carico di prima categoria, a differenza della situazione precedente.
Un ponte provvisorio sarebbe stato troppo costoso (circa un milione di euro) e l’amministrazione comunale di Pieve di Soligo, senza nessun tipo di polemica, ha voluto ribadire di aver scelto di sobbarcarsi certi costi anche se 2/3 del manufatto si trovano nel Comune di Sernaglia della Battaglia.
L’amministrazione comunale di Pieve di Soligo, consapevole delle perdite legate alla chiusura del ponte di via Piave, aveva già deciso di stanziare per gli esercenti di Barbisano la somma di 400 euro mensili per tutta la durata del cantiere.
Questo non basterà a coprire le perdite subite ma dopo il confronto di ieri sera, a tratti acceso ma sempre rispettoso delle diverse posizioni in campo, l’amministrazione comunale di Pieve di Soligo si è impegnata a perfezionare ancora di più la comunicazione, nella consapevolezza che non tutto possa essere oggetto di informazione perché un’amministrazione pubblica è legittimata a decidere cosa dire e cosa fare, saranno poi i cittadini a giudicare quando saranno chiamati ad esprimere il loro voto.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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