Una pianta di margherite sul banco che accoglieva Adriano Armelin alla messa delle 8. Non è una domenica come le altre quella di oggi 27 marzo per la comunità cristiana pievigina: sono passate poco meno di 24 ore dal decesso dell’83enne residente in via Schiratti, per il quale è finito in carcere un 36enne marocchino.
Fin dal momento in cui la notizia della morte di Armelin si è diffusa in città, il parroco monsignor Giuseppe Nadal ha espresso la propria costernazione: “Era una persona semplice e tanto buona, l’ho ben presente nel suo banco, puntuale alla prima messa delle 8 di domenica, sempre partecipe alla preghiera corale e molto gentile con le persone che incontrava in occasione della celebrazione” le prime parole dell’arciprete, che ha annunciato la scomparsa del parrocchiano nella celebrazione in Duomo del sabato pomeriggio, durante la quale l’assemblea ha pregato per i familiari di Armelin, così duramente provati dal destino, ed è stato recitato L’Eterno Riposo.
Oggi, alla Messa delle 8, sul banco di Armelin, di fronte all’altare della Madonna, c’erano le margherite. Durante la prima messa di questa mattina, è stato ricordato in vari momenti: all’introduzione della messa, durante l’omelia e le preghiere dei fedeli e con la recita finale di un “L’eterno riposo” da parte di tutta l’assemblea.
“È una giornata molto particolare e difficile per la nostra comunità per quello che sta vivendo in queste ore – afferma monsignor Nadal -. Ho voluto porre una confezione floreale sul banco dove Adriano Armelin era solito sedersi e prendere parte alla celebrazione e alla comunione della prima messa della domenica: era sempre puntuale e attento al rito, partecipe alla preghiera e alla vita della parrocchia del Duomo di Santa Maria Assunta”.
A pochi metri di distanza, così come aveva promesso, era presente al rito anche Pietro Zaccaron, l’amico di Adriano che con lui condivideva ormai da diversi anni la partecipazione alla messa domenicale.
Per tanti pievigini, vedere vuoto il posto solitamente occupato da Armelin ha provocato commozione e dolore. E alla fine della messa, ci sono state alcune persone che hanno voluto salutare Zaccaron, esprimendogli sentimenti di cordoglio e di partecipazione.
Così aveva confidato a Qdpnews.it ieri lo stesso Pietro, che aveva visto l’ultima volta Armelin giovedì scorso intento a fare la spesa in un supermercato della zona: “Domani (oggi, ndr) sarò a messa alle 8, sullo stesso banco, ma senza di lui. Da cinque anni ci sedevamo vicini e partecipavamo alla prima messa domenicale, e poi ci recavamo puntuali a bere il caffè all’Osteria Cicci a Pedeguarda. Ci conoscevamo da quasi quarant’anni, quando lavoravamo entrambi per la Pievigina (società calcistica della città, ndr): io come dirigente sportivo, lui come sponsor e consigliere del direttivo. Già durante quel periodo avevamo avuto tante occasioni di dialogo e collaborazione, per cui era nata una cordiale amicizia. Ci uniscono tanti bei ricordi insieme. (…) Adriano era un grande appassionato di montagna: una volta all’anno ci recavamo nella sua casa di Laggio di Cadore e andava fiero della panchina che aveva costruito a Praderadego, da cui ammirava soddisfatto tutta la Vallata. Adriano era un uomo buono e generoso, profondamente religioso, estroverso e sincero”.
Sono tante le voci che manifestano sconcerto e incredulità per una morte così violenta, per mano di una persona che sembra cercasse cibo o altri generi di conforto. Dinanzi a queste situazioni, la comunità di Pieve di Soligo si è sempre distinta per l’accoglienza nei confronti di coloro che chiedono aiuto nelle situazioni di difficoltà, come ricorda lo stesso don Giuseppe: “La Caritas è molto attiva sul fronte dei bisognosi in collaborazione con l’assistente sociale, attraverso il centro di ascolto, la raccolta indumenti, la casa di pronta accoglienza, e i parrocchiani si dimostrano sempre molto generosi nel dono di vestiti, oggetti e generi alimentari”.
Non è ancora stata fissata la data dei funerali, che con ogni probabilità saranno ospitati nella settimana entrante proprio nel Duomo di Santa Maria Assunta.
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