Immersioni in foresta con le conduttrici di NaturalMenteGuide: ritornare a casa nella natura e trarne beneficio

Il mondo della medicina occidentale, un tempo scettico verso quelle attività che vedono l’uomo direttamente influenzato dalla natura, ha imparato ad accettare (con dimostrazioni scientifiche) che il vivere la foresta nel suo senso più ampio può giocare un ruolo fondamentale a livello di benessere.

In altri paesi, come il Giappone, queste rivelazioni esistono da decenni: il termine “immersione in foresta” deriva infatti dal termine nipponico “shinrin-yoku” ed è un’attività che altrove esiste da quarant’anni, con una rapida diffusione negli Stati Uniti e nel nord Europa. Oggi il “forest bathing” viene anche prescritto a livello medico. 

Su questo tema delicato e ricco di letteratura però, come spiegano Marta, Mary e Paola di NaturalMenteGuide, il primo passo è fare chiarezza: “Terapie forestali e immersioni in foresta sono attività ben distinte: le prime prevedono lo svolgimento di vari tipi di attività salutari, svolte in ambienti naturali o a stretto contatto con la natura, proposte da terapisti abilitati – afferma Marta, – Le immersioni in foresta sono invece inserite in un ambito più ampio di promozione della salute, che però esigono parametri scientifici nella scelta del contesto, che prevede la permanenza in una certa tipologia di bosco, scelto e valutato precedentemente”.

Le guide sono state recentemente abilitate come “conduttrici di immersioni in foresta” alla Rete TeFFIT (Terapie Forestali in Foreste Italiane), un’organizzazione di esperti in varie discipline, tra medici, psicologi, forestali e naturalisti. 

“Numerosi gli studi e i trial medici a sostegno dei benifici dati dalle immersioni in foresta, per la salute psicofisica e il benessere degli individui. È stato dimostrato che l’immersione in foresta fa registrare notevoli miglioramenti in alcuni parametri fisiologici: si abbassano i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, la frequenza cardiaca diminuisce, scendono la pressione arteriosa, i livelli di zucchero nel sangue e si riduce il rischio di ammalarsi di depressione. Inoltre, si placano gli stati di collera, migliora la creatività e l’attenzione. Questa serie di effetti, che possiamo chiamare “Effetto Foresta”, è dovuta al fatto che l’uomo si è evoluto in natura per migliaia di anni. Andare in foresta è una sorta di “ritornare a casa”, vuol dire frequentare un ambiente ricco di stimoli per i quali abbiamo risposte innate e per i quali siamo predisposti” spiega Paola. 

“In questi ultimi anni molte persone hanno uno stile di vita sempre più slegato dal contesto naturale – spiega Mary, – Ritmi di lavoro frenetici. Quindi ci interessava capire come ritrovare un benessere, un equilibrio con la natura. Per questo, in occasione della Giornata Mondiale della Salute, il 9 aprile noi di NaturalMenteGuide, organizzeremo un’immersione in foresta per chi voglia provare i benefici di quest’attività”.

Giovedì 7, giorno esatto della ricorrenza, dalle 17.30 alle 20.30 la Rete TeFFIT organizzerà un convegno nazionale a cui è possibile partecipare online visitando il sito di NaturalMenteGuide. 

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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