La Cassazione ha respinto il ricorso della difesa di Omar Faruk.
E’ diventata quindi esecutiva la decisione del tribunale del Riesame di Venezia che ha disposto per il 36enne bengalese ex imam del Centro Islamico di via Schiratti a Pieve di Soligo, la misura cautelare degli arresti domiciliari.
L’uomo è indagato dalla procura di Treviso con l’accusa di maltrattamenti aggravati, perché avrebbe picchiato e vessato psicologicamente una cinquantina di bambini, dai 5 ai 12 anni, che frequentavano la sua scuola coranica. Costringendoli con colpi di bastone, calci e schiaffi ad apprendere il Corano in lingua araba.
Un’indagine coordinata dal sostituto procuratore Massimo Zampicinini e condotta dai carabinieri di Vittorio Veneto che, nel luglio scorso, aveva portato all’allontanamento dell’imam da Pieve di Soligo.
La procura aveva chiesto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, ma il gip Gianluigi Zulian aveva ritenuto che l’allontanamento dal luogo dove era stato commesso il reato, e cioè la comunità islamica pievigina, fosse sufficiente a evitarne la reiterazione.
Per questo Zampicinini è ricorso al tribunale del Riesame di Venezia che ha accolto la sua istanza ravvisando proprio il rischio che il 36enne, trasferito in altro ambiente potesse reiterare le condotte violente, e ha disposto gli arresti domiciliari.
Una decisione contro la quale la difesa ha tentato il ricorso per Cassazione, che è stato però dichiarato inammissibile.
Per questo da martedì, 17 dicembre 2019, Omar è agli arresti domiciliari nella casa di Mestre dove si è trasferito con la famiglia: “Ci aspettavamo questa decisione – commenta l’avvocato Roberto Baglioni -, il mio assistito è sereno. In questi mesi ha trovato un lavoro come commesso, per questo tra qualche giorno chiederemo che sia autorizzato a uscire di casa per andare a lavorare e poter così mantenere la famiglia”.
(Fonte: redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it
