In tema con il periodo di halloween vorrei trattare un argomento che fa venire i brividi e dunque quest’oggi, parleremo del procedimento di disumanizzazione che i mezzi di comunicazione stanno perpetrando contro il genere umano.
Si consideri che nel tempo la tecnologia ha fornito sempre più strumenti per ottimizzare e velocizzare le comunicazioni. Pensiamo all’utilizzo della più comune mail che in barba agli allevatori dei piccioni viaggiatori, imperversa nel nostro quotidiano quanto l’aria che respiriamo.
All’interno di una compagine condominiale, la comunicazione è fondamentale: trattandosi di dover gestire beni e servizi in luogo dei proprietari è sempre opportuno informare il cliente delle novità e sviluppi relativi alla condizione dell’immobile o alle pratiche avviate.
Per fare ciò ci viene in aiuto la tecnologia moderna o per meglio definire: gli strumenti informatici. Amici/nemici, mi verrebbe da dire, dell’amministratore che da una parte ha la possibilità di raggiungere l’amministrato in brevissimo tempo, di contro questa velocità di comunicazione si scontra con la capacità tutta umana di gestire i tempi di intervento o fornire le risposte alle domande.
Infatti va di moda pretendere che le risposte vengano date prima di ieri mentre, benchè fisicamente sia possibile rispondere tramite mail o tramite il diabolico strumento di whatsApp in un batter d’occhio, molte volte le risposte alle domande richiedono un certo studio; una riflessione che è necessaria all’ottenimento di una risposta professionale. Ad esempio la riposta alla domanda: posso fare una variazione di destinazione d’uso al mio immobile ? Non è univoca. Essa non dipende solo dalle norme codicistiche, ma ad esempio anche del regolamento condominiale qualora esso fosse di natura contrattuale. E allora ecco che, l’amministratore che di primo acchito rispondesse: “sì”, potrebbe trovarsi poi in un pasticcio, qualora risultasse che da altri titoli ciò fosse impedito. Questo è un esempio, ma ce ne sono molti altri in cui le pratiche per essere gestite al meglio hanno bisogno di una tempistica maggiore.
Senza contare che a peggiorare le cose è intervenuto l’ormai comune strumento di whatsapp che induce i fruitori a pensare che essi possano utilizzarlo in ogni momento. Strumento molto utile per raggiungere velocemente l’amministratore o di contro gli amministrati, condivedere foto, richiedere interventi urgenti e …e purtroppo condividere commenti ! Anche qui si apre un panorama da film horror, in quanto uno strumento che potrebbe essere utilissimo a lavoro, diventa poi ricettacolo di commenti, insoddisfazioni, ilarità; viene utilizzato quasi sempre senza rispetto dell’interlocutore, scrivendo ad ogni ora del giorno e della notte e senza rispettare gli orari lavorativi.
Sicuramente l’incapacità di una gestione rispettosa dei mezzi di comunicazione per gran parte dipende dal fatto che la tecnologia evolvendosi così velocemente ha trovato una società impreparata. Le istituzioni non hanno dato peso all’impatto che questi strumenti avrebbero portato nel quotidiano. Essere sempre connessi, essere sempre reperibili, ha creato una commistione tra vita privata e lavoro che ha tolto molto ai rapporti umani, soprattutto in termini di interazione personale, per cui adesso è molto più facile esporsi dietro una tastiera che rapportarsi a tu per tu con l’altro.
Riassumendo e tornando sul tema: un aspetto fondamentale del rapporto fra amministrato e amministratore è la comunicazione. Essa può e deve servirsi degli strumenti disponibili sul mercato che la rendano efficiente e veloce, ma tutti noi dobbiamo ricordarci che dietro la comunicazione non c’è un robot, ma una persona che necessita di un tempo umano per gestire la problematica. Se ricorderemo tutti di mettere al primo posto la persona e non il problema, forse insieme riusciremo ad affrontarLo con più serenità e maggior efficienza.
(Autore: Dottoressa Serena Corazza, Follina Servizi Srl)
(Foto: Follina Servizi)
#Qdpnews.it riproduzione riservata