Giornata di fede, devozione e comunione ecclesiale nel segno del prossimo beato papa Albino Luciani oggi sabato 23 aprile a Canale d’Agordo (Belluno), paese di origine di Giovanni Paolo I, dove sono stati inaugurati ufficialmente i lavori di restauro della casa natale ed è stata conferita la cittadinanza onoraria al cardinale pievigino Beniamino Stella.
Nel piccolo centro dell’Agordino, dove Albino Luciani nacque il 17 ottobre 1912, sono arrivati lo stesso Stella, il patriarca di Venezia Francesco Moraglia e il vescovo di Vittorio Veneto Corrado Pizziolo. Con loro, l’ordinario bellunese Renato Marangoni e tanti rappresentanti delle comunità ecclesiali e civili del bellunese, compreso il presidente della Provincia Roberto Padrin, del trevigiano e del veneziano, insieme a sindaci delle province di Padova e Vicenza.
Nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, preparata a festa per la grande occasione, si è tenuta la cerimonia ufficiale coordinata da don Mirco Miotto, incaricato diocesano dell’Ufficio per l’arte sacra nonché referente di Vittorio Veneto per la casa natale, che durante l’evento ha citato i messaggi di saluto e augurio inviati dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, dal vescovo emerito di Belluno Giuseppe Andrich e dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
Monsignor Marangoni ha ringraziato le diocesi consorelle “per lo spirito di collaborazione, di vicendevole ospitalità e per lo stile di sinodalità”.
Il vescovo Pizziolo, per parte sua, ha ripercorso tutte le fasi che hanno riguardato l’intero percorso dell’acquisizione della casa di Luciani da parte della Diocesi di Vittorio Veneto, grazie alla donazione decisiva del cardinale Stella e all’impegno del presidente dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero vittoriese Fabio Sforza e dei tesorieri diocesani Masut e Testa. La struttura era stata aperta al pubblico nel 2019 e fino ad ora era interessata da un importante intervento di restauro che l’ha resa completamente accessibile, un’“opera corale in cui tutti hanno contribuito, con l’augurio che faccia conoscere e amare Luciani”.
Il cardinale Stella, citato e ringraziato negli interventi di tutti i relatori della mattinata, ha esaltato il valore della casa natale come “tappa e reliquia della vita esemplare di Luciani”, ricordando pure le importanti figure educative dei genitori, mamma Bortola e papà Giovanni Battista. Il porporato pievigino ha anche sottolineato la missione di umiltà del prossimo beato, che ha dimostrato in tutta la sua esistenza lo stile di semplicità, “dal fugace battesimo fatto in casa perché si temeva per la sua vita fino alla morte solitaria dopo 33 giorni di pontificato”. “La Chiesa cattolica fa grandi anche i piccoli – ha affermato – e proprio per questa azione di Dio l’umile Albino Luciani salirà agli onori degli altari”.
Particolarmente nutrita la delegazione salita fino alle Dolomiti della comunità di Pieve di Soligo e Refrontolo, guidata dall’arciprete monsignor Giuseppe Nadal. Con loro una rappresentanza della Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I, dell’Istituto Beato Toniolo con presidente e direttore scientifico e dell’associazione vittoriese “Alziamo le vele”.
Il patriarca Moraglia ha ricordato l’amore di Venezia per Albino Luciani, la sua guida pastorale illuminata durante i “tumultuosi anni Settanta”, il suo essere vero catechista ed esempio di “santità nell’umiltà, semplicità, limpidezza e soavità, tratti uniti a un’intelligenza viva e ad un carattere che sapeva essere anche vivo e fermo” e il suo legame profondo con il Veneto, nel quale “è nato, si è formato, e ha svolto per intero il suo servizio presbiterale ed episcopale, fino a diventare papa per la Chiesa universale”.
Ha portato la sua testimonianza anche don Domenico Salvador, sacerdote della diocesi vittoriese, benefattore della casa con una generosa offerta e grato a Luciani per la sua attenzione e dedizione verso la famiglia dello stesso sacerdote.
Il sindaco di Canale Flavio Colcergnan ha ricordato la straordinaria gioia della comunità bellunese all’elezione di Luciani il 26 agosto 1978 e la grandissima tristezza alla sua morte. Ha sottolineato, molto soddisfatto, la bellezza dell’evento dell’inaugurazione dei lavori alla casa natale e ha avuto parole di infinita gratitudine al cardinale Stella, al quale è stata conferita ufficialmente la cittadinanza onoraria del Comune agordino.
L’architetto Gloria Manera, che ha progettato i lavori eseguiti nella parte edile dall’impresa Lorenzon, ha illustrato le linee fondamentali dell’intervento di restauro che ha mantenuto le caratteristiche originarie della struttura e ha dotato l’abitazione di una saletta conferenze all’ultimo piano.
Infine Loris Serafini, direttore del Museo Albino Luciani, ha messo in luce il valore della casa restaurata come completamento della valorizzazione della memoria di Giovanni Paolo I e ha sottolineato l’esemplare santità del pontefice bellunese, “costruita sulle umili vicende del quotidiano”.
Il folto gruppo dei partecipanti si è quindi diretto verso la Casa di via Rividella, inaugurata con l’imposizione della benedizione da parte del cardinale Stella e la scopertura della statua realizzata dallo scultore sernagliese Carlo Balljana e regalata al Comune di Canale d’Agordo dall’imprenditore Remo Mosole. A entrambi il sindaco Colcergnan aveva fatto in pubblico dono di una targa in segno di riconoscenza e gratitudine.
La visita della casa da parte dei partecipanti è stata accompagnata da attestazioni di apprezzamento e plauso per la complessità e la delicatezza del lavoro svolto e in particolare per la realizzazione della sala incontri ricavata al terzo piano, arredata con le sedie donate da monsignor Pietro Varnier, già parroco di Refrontolo.
Ora la casa di Canale d’Agordo è completamente a disposizione per le visite di pellegrini e devoti a Giovanni Paolo I, per il quale fervono tante iniziative in vista della beatificazione a Roma il 4 settembre prossimo in San Pietro.
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