Dai cani ai pony: in “scena” la benedizione degli animali. Il cardinale Stella: “Un momento di fede”

Non solo cani, di svariate taglie e razze, ma anche conigli, galline, oche e pony: è stato variegato il parterre presente alla seconda edizione della cerimonia di benedizione degli animali, organizzata ieri pomeriggio dal Comune di Pieve di Soligo.

Il cardinale Beniamino Stella

L’iniziativa è stata allestita nel segno della tradizione e del ricordo della vicenda di Sant’Antonio Abate (la ricorrenza era venerdì), notoriamente protettore degli animali.

Il vicesindaco Giuseppe Negri

E tanti animali, con i loro padroni, hanno affollato Cortile Vaccari (sul retro della sede municipale), in attesa di ricevere la benedizione.

Presenti anche diverse associazioni, gli ospiti accompagnati dagli operatori della casa di riposo pievigina, i ragazzi dell’associazione Viezzer, i bimbi della scuola materna con la loro mascotte “Tamburello”, i proprietari del maneggio Stella, in compagnia di due socievoli pony.

I due pony del maneggio Stella

Un rito religioso che, allo stesso tempo, è stata una festa di comunità, conclusasi con un dono per i bimbi e con uno spazio allestito dagli Alpini.

Oltre al sindaco Stefano Soldan e al vicesindaco Giuseppe Negri, non sono mancati assessori e componenti del gruppo di maggioranza, monsignor Luigino Zago e don Luca Soldan, il consigliere regionale Alberto Villanova, rappresentanti di Forze dell’Ordine, Protezione civile e associazioni varie.

Un momento della cerimonia

Ospite d’eccezione il cardinale Beniamino Stella, che ha condotto la cerimonia con la benedizione degli animali e di tutti i presenti.

Cerimonia che è stata preceduta dalle parole di don Luca e del monsignor Zago, i quali hanno ripercorso la vicenda personale di Sant’Antonio Abate, nato in Egitto nel 255 d.C. e ricordato per essere riuscito ad ammansire gli animali incontrati nel deserto.

Morto a 105 anni, il santo è considerato il fondatore del monachesimo orientale.

“Credo sia bella l’espressione in cui si narra il momento in cui Dio guardò il prodotto delle sue mani – le parole del cardinal Stella – Vorrei che questo momento rappresentasse la presenza di Dio, che ci accompagna nel cammino della vita”.

“Gli animali non ci parlano, ma comunicano con noi: è il segno dell’amore di Dio, che vuole bene alla comunità – ha proseguito – Vorrei che questa cerimonia segnasse un momento di fede: siamo grati al Signore per questo segno della sua presenza”.

La cerimonia si è conclusa con un applauso finale e con le parole del primo cittadino: “Una cerimonia semplice, ma profonda nel sentimento”.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto e video: Arianna Ceschin)
(Articolo, foto e video di proprietà di Dplay Srl)
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